Passa la Tasi, i gelesi pagheranno a ottobre e dicembre la nuova tassa

 
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Gela. Passa la Tasi, l’imposta per la copertura dei servizi indivisibili con aliquota all’uno per mille, dopo una seduta fiume di consiglio comunale, conclusasi intorno all’una della notte con tanto di cartelli esposti dal pubblico.

“Basta tartassare”, recitavano quelli apparsi durante la discussione. Il bilancio finale?
I pasdaran vincono contro i talebani per quattordici a dieci. Non si tratta di geopolitica ma solo della linea dell’amministrazione comunale che è riuscita a tenere nonostante le forti critiche arrivate da gran parte del Pd e dai ribelli della maggioranza, ribattezzati, appunto, talebani. A spuntarla, almeno per questa volta, sono stati i pasdaran, i guardiani non della guida suprema iraniana ma, più semplicemente, del sindaco Angelo Fasulo. L’amministrazione, infatti, si era presentata in aula per avere il via libera all’aliquota Tasi all’uno per mille e così è stato.
“Chi sostiene l’azzeramento dell’aliquota – ha esordito il sindaco Fasulo – fa solo a scarica barile, mettendo in discussione i servizi garantiti alla cittadinanza. In una parola, fa solo campagna elettorale e semplice strumentalizzazione. Questo comune è tra i più virtuosi in assoluto sul fronte della bassa tassazione”.
La fronda interna al Pd, però, ha da subito messo alle corde l’amministrazione, in realtà rappresentata in aula dal solo sindaco. “Mi fa piacere che il sindaco ammetta l’esistenza di difficoltà economiche dell’ente – ha replicato l’ex capogruppo Pd Enrico Vella – noi, però, siamo coerenti con la nostra linea. Fino a prova contraria, la proposta di azzeramento è stata sollevata dal capogruppo Giacomo Gulizzi che, adesso, ha cambiato idea. Noi ci manteniamo a quella prima proposta. Vorrei capire, invece, cosa ne pensano gli alleati del sindaco. Cosa ne pensa l’Mpa, i cui assessori sono sempre assenti in aula?”.
Una stoccata che ha generato la risposta del capogruppo autonomista Giuseppe Collura. “A differenza di altri – ha replicato – noi siamo parte attiva di quest’amministrazione e abbiamo già chiesto al sindaco di prevedere, anche per il prossimo anno, sgravi sull’imposta Tasi”. Il subbuglio in casa Pd, però, non ha trovato di certo soluzione.
“Ma questa sarebbe un’amministrazione comunale di sinistra? – ha chiesto ironicamente il consigliere democratico Rocco Giudice – io, in tutta franchezza, mi sento disorientato. Piuttosto che alzare le tasse, perché non si riducono le consulenze? Era necessario aumentare il numero dei componenti del nucleo di valutazione municipale da tre a cinque?”. Il dito nella piaga targata Pd è stato affondato anche dal presidente della commissione bilancio Nuccio Cafà.
“E’ assurdo – ha attaccato – alcuni consiglieri in commissione hanno tenuto la linea dell’azzeramento e, dopo qualche giorno, l’hanno cambiata. Gli è stato offerto qualche posto di sottogoverno? Adesso, sostengono di votare per l’aumento dell’aliquota solo per senso di responsabilità. Lo stesso senso di responsabilità che, in passato, ci ha fatto votare atti che sono finiti al centro delle valutazioni della Corte dei conti”.
I riferimenti, più o meno velati, erano tutti al capogruppo del partito Giacomo Gulizzi, autore della proposta d’azzeramento dell’aliquota, rivista solo dopo qualche giorno.
“Lo scenario è cambiato – ha ribattuto – adesso, ci sono altri otto milioni di euro di debiti fuori bilancio. Voto sì all’aliquota all’uno per mille solo a condizione che il sindaco si impegni ad avviare le azioni di rivalsa contro le cooperative che hanno realizzato complessi edilizi con i piani Peep e che si programmi l’eventuale azione giudiziaria contro la Serit. Non sta effettuando a dovere il servizio di riscossione delle imposte. A fronte di un agio annuo da centomila euro pagato dall’ente, gli introiti sono limitatissimi”.
Una linea conforme è stata assunta dal compagno di partito Vincenzo Cirignotta che ha messo in luce la percentuale assai bassa della tassazione varata dalla giunta.
Le bordate contro l’amministrazione comunale non sono mancate neanche dal fronte dell’opposizione non firmata Pd. “Che bisogno c’è di aumentare le tasse? – ha chiesto Terenziano Di Stefano di Articolo 4 – volete sapere come evitarlo? Per coprire i servizi indivisibili potete utilizzare gli ottocentomila euro del conferimento nei cassonetti previsti nel capitolato d’appalto del servizio rifiuti. Potete eliminare gli assessori che, tanto, non sono mai presenti. Si risparmierebbe una somma intorno ai trecentomila euro. Invece, cosa fa il sindaco? Inserisce nel bilancio di previsione cinquecentomila euro da assegnare allo sviluppo delle aziende locali. Insomma, i soliti contributi per accaparrarsi i voti dei beneficiari. Ma il sindaco, adesso impegnato a girare per i quartieri, si accorge dell’estrema povertà di molte famiglie?”.
Dure critiche sono piovute dallo scranno occupato dall’esponente del Nuovo Centro Destra Luigi Farruggia. “Il sindaco – ha detto – ci viene a parlare di buona amministrazione dell’ente. Peccato, però, che i magistrati della Corte dei Conti dicano cose decisamente diverse in merito alla sua gestione. I rendiconto finiti al centro delle valutazione risalgono agli anni di quest’amministrazione. Noi saremmo talebani o ribelli? Fino a prova contraria abbia scelto l’azzeramento dell’aliquota su proposta del capogruppo del Pd. Quindi, cosa avremmo fatto di male? L’amministrazione, adempiendo alle valutazioni della corte, dovrebbe ridurre le consulenze ed evitare di concedere servizi senza gara”.
Contraria a qualsiasi innalzamento si è detta l’esponente del Megafono Maria Pingo. Posizione accolta dal compagno di partito Gaetano Trainito. “Dico no all’aumento – ha precisato – soprattutto in una fase economica nella quale molti cittadini in difficoltà rinunciano anche alle visite mediche. Cerchiamo, invece, di limitare gli sprechi senza gravare su chi ci ha concesso la propria fiducia”.
Articolo 4 ha proseguito il forcing contro il sindaco per bocca di Giuseppe Di Dio.
“Le uniche inefficienze accertate dalla Corte dei conti – ha spiegato – riguardano l’amministrazione comunale e non certo questo consiglio. Ci viene a parlare di buona gestione chi, solo alla fine dello scorso anno, ha destinato il fondo di riserva a copertura dei soliti contributi a pioggia elargiti ad amici e associazioni vicine. Senza royalties, quest’ente sarebbe già in default e, come tutti gli anni, il bilancio arriverà in aula a dicembre, quando tutte le risorse saranno già state spese”.
Prese di posizione al vetriolo sono arrivate dal rappresentante di Scelta Civica Salvatore Gallo. “Mi meraviglio – ha ammesso – di quei consiglieri che, meno di un anno fa, si battevano contro ogni aumento di tasse e oggi, invece, difendono a spada tratta il sindaco e l’aliquota all’uno per mille”.
Una constatazione che non ha lasciato indifferente il consigliere Udc Guido Siragusa. “Il pozzo di San Gerlando – ha spiegato – si è prosciugato da tempo. Di chi è la colpa? Di una classe politica che, nel recente passato, ha giocato con il nostro futuro e con quello della città. A questo punto, si potrebbe azzerare tutto. Perché pagare i verbali della polizia municipale oppure la tassa per l’occupazione del suolo pubblico? Fortunatamente, questo comune ha limitato, e di molto, l’impatto della tassazione sulle famiglie della città. Tutto nasce da chi, anche in quest’aula, ha contribuito a produrre una mole enorme di debiti fuori bilancio”.
Alla fine, si è arrivati alla votazione su un emendamento che ribadiva l’esigenza di azzerare l’aliquota Tasi, tra i firmatari i democratici Enrico Vella, Nuccio Cafà, Salvatore Liardo e Rocco Giudice. I numeri hanno detto no ai talebani Pd e aperto le braccia ai pasdaran del sindaco. I fedelissimi di Fasulo, alcuni decisamente dell’ultimo minuto, si sono imposti con quattordici no contro i dieci sì. Vittoria, seppur parziale, ribadita davanti alla proposta della giunta di applicazione dell’aliquota all’uno per mille per il pagamento della Tasi.
“Gli stessi dirigenti – hanno concluso però sia Enrico Vella che Salvatore Gallo – confermano che i servizi indivisibili non sono per nulla quelli essenziali per i cittadini. Stiamo solo garantendo la copertura dei servizi effettuati dalla Ghelas”. La Tasi passa ma il Pd implode.  

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