Passa regolamento Tari, sì emendamento Scerra: su voto “Avanti Gela” e Fi si dividono

 
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Il consiglio è ritornato a riunirsi in videoconferenza

Gela. La maggioranza rimane in tredici, ma porta a casa il regolamento sulla Tari. L’aula virtuale (con i consiglieri collegati solo in videoconferenza come misura precauzionale anti-Covid), ha detto sì ad un regolamento che ha messo a dura prova la tenuta politica dei pro-Greco, sempre più stretti nella morsa delle dure polemiche interne. I quarantuno articoli sono passati, con tanto di ringraziamenti dell’assessore Danilo Giordano, che dopo il regolamento Imu e quello di contabilità, mette in cascina anche l’atto sulla Tari. Equilibri da registrare per il sindaco Lucio Greco ce ne sono in abbondanza, a partire da una maggioranza “bulgara”, che in realtà non esiste più da tempo. Addirittura, uno dei debiti a copertura dei rapporti finanziari con Ghelas (inserito all’ordine del giorno) è passato solo con dodici sì e un voto contrario. Numeri politicamente piuttosto preoccupanti, in attesa del vero banco di prova, fatto dal bilancio di previsione e dal Pef. A sorpresa, è stato votato favorevolmente l’emendamento presentato dal capogruppo di “Avanti Gela” Salvatore Scerra. Il consigliere di centrodestra, certamente non vicino al sindaco Lucio Greco (anzi!), ha proposto una modifica all’articolo 30, con l’introduzione della possibilità per il contribuente di ottenere le notifiche delle cartelle attraverso indirizzo di posta elettronica certificata. Una proposta accolta dall’aula, ad eccezione dei voti contrari dei consiglieri di “Un’Altra Gela” Giuseppe Morselli e Romina Morselli e dell’indipendente Vincenzo Cascino. Il gruppo di “Avanti Gela”, con lo stesso Scerra e Gabriele Pellegrino, all’inizio della seduta ha però alzato subito le barricate, schierandosi contro l’emendamento portato in aula dal dirigente Alberto Depetro e che è andato ad incidere sull’articolo 16, già votato in precedenza dall’assise civica. Una procedura ritenuta del tutto anomala e contraria al regolamento, ma che il segretario generale ha confutato. Anche in questo caso, c’è stato il sì dell’aula (di stretta misura). Nel tentativo di ridurre i tempi e arrivare all’approvazione, la votazione è proseguita senza la lettura integrale del testo degli articoli. Non sono mancate le voci contrarie e così la grillina Virginia Farruggia e l’indipendente Paola Giudice hanno deciso di astenersi. Sul filo dell’astensione, alla fine, si sono giocati gli equilibri, sia in maggioranza che all’opposizione.

Sul regolamento finale, “Avanti Gela” ha fatto emergere chiare differenze di vedute. Il capogruppo Scerra, ribadendo la contrarietà all’emendamento Depetro, ha motivato il suo no al regolamento. Gabriele Pellegrino, invece, ha optato per l’astensione, così come i consiglieri dem Alessandra Ascia e Gaetano Orlando, che avevano già dovuto incassare il no ai loro emendamenti. Contraria al regolamento, il consigliere di Fratelli d’Italia Sandra Bennici. Anche tra le fila di Forza Italia, la “libertà di coscienza” sembra aver prevalso. Il capogruppo Luigi Di Dio ha seguito la linea ufficiale dei pro-Greco, votando favorevolmente. Si è astenuto, invece, l’altro forzista, Carlo Romano. Sono passati altri debiti fuori bilancio, previsti all’ordine del giorno. In aula, si tornerà giovedì sera, dopo la richiesta di rinvio proposta dal centrista Salvatore Incardona.

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