Passano assestamenti bilancio ma maggioranza “divorzia” da revisori e dirigenti: scontro su Patto Sud

 
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Gela. Degli assestamenti di bilancio, alla fine, si è parlato ben poco. La maggioranza “arcobaleno” del sindaco Lucio Greco, con i quattordici rimasti questa mattina in aula (su diciassette esponenti dell’alleanza), ha approvato gli atti finanziari che però non rimarginano la ferita. Lo scontro è aperto tra i pro-Greco e la burocrazia del municipio. Non se le sono mandate a dire consiglieri, revisori dei conti e il dirigente di riferimento, Alberto Depetro. Il casus belli, questa volta, ha riguardato i ritardi nella trasmissione dei pareri, a copertura degli assestamenti. Il presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito, già diversi giorni addietro, ha addirittura invitato i revisori alle dimissioni. Troppi ritardi. Giuseppe Nicoletti, componente del collegio, ha parlato di “provocazioni”. “Ci siamo sentiti offesi”, ha detto ritornando sulle parole di Sammito. Addirittura, ha ipotizzato che ci sia qualcuno, nella maggioranza di Greco, che voglia “strumentalizzare” l’intera vicenda. Lo stesso Nicoletti, il presidente Carmela Ficarra e l’altro componente Pietro Gioviale, non ritengono di aver rilasciato pareri oltre i tempi previsti. “Da quando ci siamo insediati abbiamo già emesso novantasei pareri”, hanno spiegato. Una difesa che poco è piaciuta a Sammito, ancora molto contrariato dalla vicenda dei pareri sugli assestamenti di bilancio. “Quei ritardi, dopo gli impegni assunti dal presidente del collegio – ha ribadito – per me sono stati una presa in giro”. Di certo, non corre buon sangue. “Con quale serenità dovremmo votare atti così delicati – ha detto invece il vicepresidente della commissione bilancio Romina Morselli – quando i revisori spiegano di non aver avuto il tempo necessario per rilasciare un parere approfondito. Allora, perché non lo avete dato contrario?”. Morselli è tra i consiglieri pro-Greco più critici verso una burocrazia comunale, compresi i dirigenti, che non starebbe marciando per come dovrebbe. Addirittura, il capogruppo di “Un’Altra Gela” Giuseppe Morselli, dopo la nota dei revisori, ha parlato di rapporto di fiducia “caduto”. Non sono mancate osservazioni piuttosto piccate neanche nei confronti del dirigente Alberto Depetro. In aula, questa mattina, ha tentato di fare da paciere. “Non c’è alcuna conflittualità tra revisori e uffici finanziari”, ha detto intervenendo. Una versione che ha fatto surriscaldare ancora di più gli animi. Il capogruppo di “Una Buona Idea” Davide Sincero si è detto “allibito”. Secondo il consigliere, la versione che era stata fornita dal dirigente, durante una preliminare riunione delle commissioni, era del tutto difforme. “Il dirigente è venuto a dire in aula l’esatto contrario di quello che ha spiegato durante la riunione – ha aggiunto Sincero – gli abbiamo chiesto se il termine concesso ai revisori per rilasciare il parere fosse sufficiente e ci ha dato ragione. Ora, esclude che ci siano conflitti. In consiglio, non ci sono ventiquattro consiglieri che devono solo dire sì”. Gli “arcobaleno”, ormai separati in casa con dirigenti e revisori, hanno comunque fatto passare assestamenti e le verifiche sugli equilibri generali di bilancio. Il vicesindaco Terenziano Di Stefano, al termine della seduta, ha ovviamente messo la firma politica della giunta, ma avvertendo la burocrazia di rispettare i tempi.

Gran parte della seduta urgente di oggi, però, si è concentrata su una questione che di assestamenti non “profuma” affatto. Pro-Greco e consiglieri di opposizione (che invece non hanno partecipato al voto sugli atti finanziari) sono andati allo scontro, con tanto di inevitabili toni accesi, sul “naufragio” dei trentatré milioni di euro del Patto per il Sud. Questa volta, la calma istituzionale l’ha persa pure l’assessore ai lavori pubblici Ivan Liardi, messo sotto pressione da consiglieri di opposizione come Sandra Bennici e Salvatore Scerra. L’assessore, più volte chiamato in causa dopo il definanziamento dei soldi del Patto per il Sud, ha fatto il riassunto di quanto accaduto ieri in commissione bilancio all’Ars. L’assessore Mimmo Turano a Greco e ai suoi ha dato centoventi giorni di tempo. Servono i progetti cantierabili, altrimenti addio “sogni di gloria”. “Non ha precisato con quali soldi verranno finanziati i progetti cantierabili che presenteremo – ha detto Liardi ai consiglieri di opposizione – ma comunque il risultato c’è e abbiamo recuperato i progetti che erano stati tagliati. Il ricorso al Tar rimane il piano B”. La maggioranza del sindaco, da questo punto di vista, non ha fatto troppe pieghe e il sostegno all’azione condotta anche a Palermo c’è, almeno in questa fase. La grillina Virginia Farruggia ha invece ribadito che il Movimento cinque stelle si rivolgerà al Tar Palermo.

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