Passò metadone ad un operaio, l’uomo finì in coma: accuse ad un disoccupato

 
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Gela. In coma, dopo aver assunto metadone. Un operaio ha spiegato in aula, davanti al giudice Marica Marino, quanto accadutogli nel dicembre di quattro anni fa. In coma dopo aver assunto metadone. Venne trasportato d’urgenza all’ospedale Vittorio Emanuele. A cedergli la sostanza, almeno in base alle accuse mosse dai magistrati della procura, sarebbe stato un disoccupato, con un passato da tossicodipendente e in cura al Sert. Adesso, è finito a processo. A confermare i fatti che si sarebbero verificati all’interno dello stabile dove i due uomini risiedono è stato uno dei carabinieri intervenuti. “La fiala di metadone ci venne consegnata dai medici del pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele – ha spiegato il militare – successivamente, in quell’abitazione abbiamo trovato altre fiale dello stesso tipo”. L’operaio, sentito in aula, ha spiegato di aver chiesto all’imputato un farmaco contro il mal di testa. In realtà, però, la fiala ricevuta conteneva metadone, utilizzato proprio dal disoccupato adesso a processo. I testimoni hanno risposto alle domande del pm Gesualda Perspicace e del difensore dell’imputato, l’avvocato Giuseppe Ferrara. Si tornerà in aula a luglio.

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