Patto di centrodestra ma prima la prova della sfiducia, pressing sui cuffariani: dentro o fuori?

 
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Consiglieri di centrodestra in aula

Gela. La Dc deve essere consequenziale. Sembra ormai questo il monito, non troppo tacito, che monta tra le fila dell’opposizione di centrodestra. I firmatari della mozione di sfiducia stanno osservando con molta attenzione le strategie dei cuffariani. Ad inizio settimana, in un periodo assai convulso per il municipio, ora culminato nella deliberazione della Corte dei Conti, il coordinatore Dc Natino Giannone si è sbilanciato, spiegando che il partito è per la sfiducia. Serve però la firma del consigliere Vincenzo Cascino. Diversi esponenti dei gruppi di centrodestra ritengono che dalla sigla sulla mozione possa dipendere anche il prossimo progetto di centrodestra per il dopo-Greco, seppur l’avvocato pare si senta tutt’altro che sconfitto. Non è palese, almeno fino ad ora, ma c’è un certo pressing sui cuffariani. Gli esponenti che non stanno con il sindaco sanno bene che i progressisti non appoggeranno la sfiducia targata centrodestra. Probabilmente, sono ben consci che neanche i civici di “Una Buona Idea” hanno in programma di darsi anima e corpo alla causa. Quindi, i consiglieri di centrodestra vorrebbero perlomeno una certa autonomia con i numeri necessari per portare la mozione in aula. I dirigenti della Dc hanno più volte spiegato di riconoscersi in quest’area politica, per costruire un progetto alternativo a quello del sindaco Lucio Greco. Ma servono atti tangibili, ad iniziare dalla mozione di sfiducia. Addirittura, c’è chi arriva ad ipotizzare che se i cuffariani non firmassero, qualche dirigente potrebbe saltare.

L’opposizione in consiglio comunale non vuole andare avanti sul filo dell’incertezza e con i numeri a favore il gruppo di centrodestra vorrebbe tentare la strada della sfiducia, anche se la disamina condotta dalla Corte dei Conti non dà troppi spazi di manovra: sostanzialmente anticipa che pure la prossima amministrazione dovrà avere sul tavolo un programma per portare l’ente fuori dall’emergenza di bilancio. Se la Dc vuole avere, già da ora, piena legittimità nell’area di centrodestra locale, dovrà decidere in fretta sul da farsi, anche se poi in aula i sì per la sfiducia non sono affatto scontati.

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