Patto di legalità sindacati-esercenti, Trainito: “Anche per noi il lavoro nero è concorrenza sleale”

 
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Per Trainito M5s e Pd si muovono lungo il solco dell'attacco politico

Gela. Sindacati e associazioni di categoria stanno stringendo i tempi per chiudere la Carta di intenti che dovrebbe aprire una nuova fase, almeno in città, sul fronte della tutela dei lavoratori, a cominciare da quelli impegnati nel settore del commercio. La bozza già predisposta ha tutte le caratteristiche di un patto di legalità. Due giorni fa è slittato l’incontro tra i confederali di Cgil, Cisl e Uil e le stesse associazioni datoriali. “E’ saltato solo per improvvisi impegni – dice Francesco Trainito di Confcommercio – siamo già pronti a rivederci”. L’intesa dovrebbe essere chiusa in prefettura, anche per lanciare un messaggio a tutte le parti interessate. Un’accelerazione si è avuta dopo i gravi attentati incendiari delle scorse settimane, che hanno colpito tre attività commerciali della città. Il lavoro nero o comunque quello che elude i principi dei contratti collettivi non è affatto sconfitto, anche nel terziario. Va combattuta la pressione criminale ma anche esercenti e commercianti devono rispettare le norme.

“Abbiamo avuto diverse segnalazioni dai sindacati – dice ancora Trainito – e voglio che sia chiaro per tutti. Anche per noi commercianti il lavoro nero è una pratica di concorrenza sleale. Nella mia attività commerciale ho sempre rispettato le regole e i miei dipendenti sono sottoposti a tutte le tutele di legge. Ci sono costi ma vanno sostenuti. Chi non rispetta queste regole, ovviamente non ha costi e danneggia gli altri operatori del settore. Confcommercio già a livello nazionale rispetta un protocollo di legalità e siamo pronti a firmare anche il patto con i sindacati”. Sono ancora tanti i lavoratori che accettano condizioni di lavoro che violano i contratti. Con un’enorme carenza occupazionale, tanti preferiscono non esporsi e mantenere posti di lavoro, seppur del tutto precari.

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