Pazienti Covid morti dopo trasferimento al “Sant’Elia”, “ministro disponga ispezione”

 
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Una delle corsie del "Vittorio Emanuele" durante l'emegenza pandemica

Gela. Come riferito per prima da questa testata, che pose la questione, lo scorso gennaio, a causa di un focolaio Covid che colpì gran parte degli operatori della terapia intensiva, compreso il primario, tutti i pazienti positivi furono trasferiti all’ospedale “Sant’Elia”. Il management di Asp decise di collocare i pazienti, intubati, nel nosocomio nisseno, senza optare per l’arrivo di personale medico e operatori nella struttura di Caposoprano. I sette pazienti, nel corso dei giorni successivi, persero la vita. I familiari hanno costituito un comitato e continuano a chiedere che si faccia luce su una gestione del caso da parte di Asp, che ritengono del tutto errata, al punto da aver determinato il decesso dei pazienti, già fortemente provati dal virus. Insieme ad altri comitati e associazioni, hanno deciso di scrivere alle massime cariche dello Stato (il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro della sanità Roberto Speranza) e dell’Ue e ancora alla presidenza della Regione, alla deputazione, al sindaco Lucio Greco e al presidente dell’assise civica Salvatore Sammito. “La tragedia ha lasciato nello sgomento un’intera cittadinanza e ha determinato un grave lutto per sette famiglie. Ancora oggi non ha trovato le opportune motivazioni e in particolare non è dato comprendere perchè l’Asp di Caltanissetta non abbia pensato o provato a rimpinguare la carenza di medici da altri reparti dell’ospedale Vittorio Emanuele o da altri nosocomi e non abbia avuto altra scelta che intubare dei pazienti di terapia intensiva e costringerli ad affrontare un viaggio difficilissimo. Non risulta comprensibile come possa un ospedale pubblico, dopo due anni di pandemia, non essere riuscito a prevedere e rimediare tempestivamente al contagio di sanitari che lavorano sul fronte Covid-19, e a cercare e reperire sostituti e supplenti sul territorio”, si legge nella missiva. Per comitati e associazioni, il ministro Speranza dovrebbe subito inviare degli ispettori e valutare l’accaduto. Il presidente Mattarella, invece, dovrebbe “diffidare” il governatore Nello Musumeci, affinchè provveda ad un repentino rafforzamento della struttura ospedaliera cittadina. Si cita una “commissione parlamentare di inchiesta”, che dovrebbe essere sollecitata dalla deputazione locale.

A livello di Commissione Ue, per comitati e associazioni bisognerebbe vincolare fondi del programma “Next gen Eu” ad investimenti per la sanità locale, che serve anche tanti Comuni limitrofi, non solo della provincia di Caltanissetta, ma anche di quelle di Agrigento e Ragusa e dell’area del calatino. L’appello è sostenuto dal Comitato civico “Gela-Brainstorming”, da quello delle famiglie delle vittime, dalla Consulta della disabilità, dalla Consulta giovanile del Comune, dall’associazione H e dal comitato degli studenti. “La grave problematica si innesta in una serie di carenze strutturali e gestionali dalle quali sembra colpito l’ospedale “Vittorio Emanuele”, che è privo di diversi reparti fondamentali come l’emodinamica, la Stroke Unit, la gastroenterologia d’urgenza, la Breast unit e molti altri servizi essenziali per la vita dei cittadini”.

2 Commenti

  1. Casomai rivolgetevi a qualche magistrato onesto, di quelli che non si sono piegati al pensiero unico. Qualcuno è rimasto.

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