Pazzo Atletico, Capodicasa va via: eclatante vittoria per 3-0 sul Rosolini

 
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Gela. Il calcio non è una scienza esatta. Pur senza un allenatore in panchina, con sei squalificati, tre infortunati e mezza dirigenza dimissionaria l’Atletico Gela trova il primo successo dell’anno. Il 3-0 al Rosolini è strameritato.

E’ stata una settimana pazzesca in casa giallorossa, con Capodicasa andato via venerdì sera in rotta con la nuova dirigenza. Un terremoto inaspettato, con notizie che si rimbalzano e dopo poche ore vengono smentite. La rivoluzione annunciata è già in atto, ma tutto avviene in maniera confusa, senza programmazione, così come è stato dall’inizio dell’anno.

Perchè a volere Capodicasa era stato Angelo Turco, uno dei maggiori soci, mentre chi sta per entrare non era convinto della scelta. L’allenatore palermitano ha fiutato che qualcosa non ha andava ed ha preferito farsi da parte subito. Lo ha seguito a ruota proprio il dirigente Turco, che attraverso facebook si è dimesso. Lo stanno seguendo a ruota altri soci.

In panchina, con il secondo Cascino squalificato, c’era Fabio Comandatore, che per via di un grave infortunio doveva assistere Capodicasa da secondo.

Eppure è stata la migliore prestazione dell’Atletico. Merito di Capodicasa? Non lo sapremo mai. In campo, tolti i senior Alma, Famà e Campanaro, una formazione praticamente juniores ma agguerrita. Dopo appena tre minuti gelesi in gol con Domicoli. Sugli sviluppi di un angolo contestato dal Rosolini un difensore colpisce con un braccio. Dal dischetto l’attaccante trasforma ma poi si infortuna ed al 25′ c’è già il primo cambio. A fine primo tempo Implatini commette una sciocchezza ma è ancor più ingenuo Caruso a reagire: entrambi negli spogliatoi. Nella ripresa l’Atletico appare più reattivo sulle gambe. Mallia colpisce un palo e Campanaro segna il 2-0 con una azione corale di prima bellissima dopo uno scambio con Carfì. Il tris lo firma Tuccio dopo una serpentina ubriacante e da applausi di Perna sulla fascia sinistra. Qualcuno ci ha scherzato… quasi quasi l’allenatore non serve.

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