“Pd per la sfiducia e contro l’inceneritore”, Di Cristina: “Maggioranza non c’è più”

 
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Il segretario dem Peppe Di Cristina

Gela. L’evolversi della crisi interna alla maggioranza del sindaco Lucio Greco non stupisce per nulla gli esponenti del Pd, che tre anni fa diedero fiducia al patto “arcobaleno”, a sostegno dell’avvocato, ma che ora sono tra i più convinti assertori della sfiducia. Una sintesi l’ha voluta fare il segretario provinciale Peppe Di Cristina, questa volta usando i suoi canali social. L’esponete dem, che per poco ha mancato il seggio all’Ars alle regionali di settembre e che si presenterà dimissionario all’assemblea del partito, ribadisce due punti essenziali: sfiducia alla giunta Greco e un netto no all’impianto per i rifiuti della Sicilia occidentale. “Siamo per la sfiducia, pensata e scritta da altri, perché di fatto non esiste più la maggioranza che ha eletto il sindaco Greco e pertanto la sfiducia verso chi non rappresenta la città è un atto politico conseguenziale. Siamo, da sempre e lo saremo per sempre, contro l’inceneritore in città – ha scritto – per tutte le motivazioni strutturali, ambientali e di salute, più volte evidenziate da più parti, anche perché pensiamo convintamente rappresenti l’ennesimo schiaffo alla città e ad un intero territorio”. Di Cristina scrive da “militante” del Pd e “da cittadino”. Si dice pronto a chiedere “una raccolta firme in piazza per entrambe le motivazioni, mettendoci come sempre la faccia, responsabilmente nel rispetto delle migliaia di persone che ci hanno votato”.

Il segretario dem è ormai convinto che per l’amministrazione Greco si sia aperto il capitolo finale e proprio per questa ragione non condivide posizioni politiche “sospese”, né con Greco né con la sfiducia (un monito probabilmente a quell’area progressista che ha dato lo spunto alla mozione di sfiducia ma che ha poi deciso di percorrere altre vie). “Tutte le polemiche sono evidentemente false e strumentali, solo per giustificare posizioni ibride e assurde che nella sintesi dicono né con Greco perché siamo opposizione né per la sfiducia perché prima vogliamo sapere cosa fanno gli altri partiti. In questo preciso momento storico, questo significa stare con l’inceneritore. Perché nel frattempo tutto questo accadrà, inevitabilmente. Siamo pronti a confrontarci pubblicamente con chi lo vorrà”, conclude.

1 commento

  1. Perché continua a chiamarlo inceneritore!!!! Si informi prima di sparare cavolate. TERMOVALORIZZATORE. Sapete solo sparare a zero voi amici piddini e varie.

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