L’opposizione provoca il Pd: preparate la mozione di sfiducia

 
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Gela. Question time trasformato in resa dei conti interna alla maggioranza. Martedì sera, in consiglio comunale, è andata in onda un’altra puntata del thriller firmato Partito Democratico ma non solo.

“Non sopporto più di essere preso in giro – è intervenuto il consigliere democratico Rocco Giudice – questo consiglio non esiste più. Dov’è l’amministrazione quando dovrebbe rispondere alle nostre richieste? Dov’è il sindaco? A causa dei ritardi nella risoluzione di questa famosa crisi stiamo sommando figuracce su figuracce”.
In sostanza, quella che doveva essere una seduta dedicata al dibattito sull’eventuale istituzione del garante comunale per i diritti dei minori, proposta da Giuseppe Di Dio, si è rivelata una nuova giungla nello scontro tutto targato maggioranza-sindaco.
“E’ arrivato il momento di finirla – ha rincarato la dose il capogruppo Pd Enrico Vella – quì, c’è qualcuno che mi considera quasi come una specie di capobastone, pronto ad aizzare tutti i consiglieri comunali. Ma cosa sto chiedendo di così strano? Mi pare logico che senza nessun esponente dell’amministrazione presente in aula non siamo in grado di ottenere informazioni. L’istituzione del garante può essere finanziata? L’amministrazione sta già lavorando su questo fronte? E chi lo può sapere!”.
Il confronto, anche se solo indiretto, vista l’assenza in aula del primo cittadino, si conferma essere quello tra un gruppo di esponenti democratici e i consiglieri più vicini allo stesso Angelo Fasulo.
“Siate coerenti – hanno chiesto i consiglieri Guido Siragusa e Giuseppe Morselli – trasformate tutte queste polemiche in una mossa coraggiosa. Presentate una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco”.
Posizioni analoghe a quelle illustrate in aula da Salvatore Gallo e Luigi Farruggia. Ma all’opposizione interna alla maggioranza ha risposto il consigliere socialista Piero Lo Nigro.
“I banchi del consiglio comunale – ha ammesso – non mi sembrano la sede migliore per un dibattito sul nostro futuro politico. Se avevate bisogno di una riunione preliminare perché non l’avete chiesta prima? In realtà, molti stanno giocando al massacro e questo non va per nulla bene”.
Più che rammaricato è apparso lo stesso Giuseppe Di Dio. Alla chiamata decisiva per il voto, come spesso capita, il numero legale è saltato nonostante l’arrivo in extremis dell’assessore Fortunato Ferracane.

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