“Pd? Superi le ambiguità”, Di Stefano: “Su Ghelas qualcuno voleva fare lo sgambetto”

 
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Il vicesindaco Di Stefano

Gela. Nei prossimi mesi, ancor prima della scadenza elettorale delle regionali, potrebbe essere più chiaro il quadro generale che farà da traino all’azione dell’amministrazione comunale, almeno fino alla conclusione del mandato. Inutile dire che il sindaco Lucio Greco e i suoi assessori hanno sul tavolo soprattutto una priorità, intercettare finanziamenti e finalizzare quelli, consistenti, già ottenuti. I versanti sono molteplici e tutti gli alleati sanno che solo passando dai finanziamenti si potranno avere risultati, da presentare alla città. Negli ultimi tempi, i dem sono tornati a fari sentire, almeno in direzione dell’amministrazione Greco. Il segretario cittadino Guido Siragusa, su fronti come rilancio industriale e comparto agricolo, ha lanciato un “modello Gela”, che metta insieme tutte le forze che ci stanno, con un tavolo comune per le proposte. Il sindaco non ha disdegnato, anche se di concreto, allo stato, non c’è molto. Il rilancio dei dem non è passato inosservato e il vicesindaco Terenziano Di Stefano dà una sua personale chiave di lettura, anzitutto politica. “Fa piacere che anche il Pd stia iniziando a prendere consapevolezza di quanto sta facendo l’amministrazione comunale, seppur tra tanti problemi – dice – stiamo portando avanti procedure molto importanti, con progetti che possono veramente cambiare la città. Ci sono i programmi di finanziamento, con i progetti già autorizzati e che vanno in gara, ma anche l’esigenza di intercettare ancora più fondi del Pnrr. I frutti del lavoro si iniziano a vedere veramente. Il Pd vuole dare una mano, per me che ben venga. Però, superino l’ambiguità che ancora c’è. Non si può proporre un fronte comune su settori strategici e allo stesso tempo continuare a prendere le distanze dalla nostra amministrazione comunale. Forse, si sono accorti che se non cambieranno passo, potrebbero rischiare di perdere consensi e di dover rinunciare ad altri consiglieri comunali, come sta accadendo in diversi Comuni. Senza proposte e senza risultati, inevitabilmente perdi consensi e riferimenti tra la gente. Penso che il Pd non abbia creduto fino in fondo al nostro progetto e il partito ha preferito lasciare, in una fase molto difficile, con l’emergenza pandemica. Noi, invece, siamo rimasti, abbiamo resistito e stiamo portando avanti un lavoro per la città”. Di Stefano continua ad essere piuttosto scettico sulle mosse del Pd locale, anche se chiaramente l’ultima parola spetta al primo cittadino. Il vicesindaco, che fin dal primo momento ha creduto ai programmi di finanziamento che oggi stanno dando risultati (su tutti “Agenda Urbana” e “Qualità dell’abitare”), qualche remora la fa notare anche quando il discorso si sposta sugli equilibri interni alla maggioranza. “Si può essere critici ma se si fa parte di una maggioranza – spiega – si devono votare gli atti dell’amministrazione. Come si fa a non votare un atto come quello per la tangenziale, che è della Regione? Bisogna capire verso quale strada si sta andando”. La mozione su Ghelas, sostenuta dai civici dei quali l’assessore fa parte, ma senza il supporto del resto della maggioranza, inevitabilmente apre delle riflessioni. Di Stefano è convinto che la mozione portata in aula dalla commissione sviluppo economico racchiuda “un vero piano industriale e di rilancio” della società in house. “Su Ghelas – dice – qualcuno voleva fare lo sgambetto e non c’è riuscito. Sarebbe stato uno sgambetto del nulla, visto che parliamo di una mozione e non di un contratto. Le proposte della commissione sono volte al rilancio della società. Si esternalizza un servizio come il verde pubblico, che l’azienda non riesce a coprire in maniera efficiente, e si punta sull’efficientamento energetico, che deve essere il vero core business. Le manutenzioni rimangono, così come gli altri servizi. Per l’efficientamento energetico si può puntare ancora a finanziamenti importanti, fino a dieci milioni di euro. Noi siamo pronti a confrontarci con chiunque perché le proposte che portiamo in aula sono fondate su uno studio dettagliato e sul supporto di esperti. L’amministratore Trainito sta predisponendo il piano industriale? Lo valuteremo. Il manager e il dirigente devono mettere mano ad una soluzione”.

Di Stefano, attraverso l’assessorato sviluppo economico, si trova inevitabilmente a seguire procedure, anche decisive. L’amministrazione comunale sta cercando di ottenere soluzioni istituzionali che possano sbloccare la questione dell’area Nord2 della zona industriale. I vincoli vanno rispettati e un progetto per la tutela ambientale potrebbe essere l’opportuna forma di compensazione, per far andare avanti gli investimenti. Non è semplice mettere insieme i pezzi, in un iter rimasto bloccato per anni. Il vicesindaco qualche supporto in più se lo sarebbe aspettato dagli industriali, che in settimana, attraverso il presidente di Sicindustria Caltanissetta Gianfranco Caccamo, hanno invece posto più di una perplessità, anche sull’operato del Comune. “Noi andiamo avanti ugualmente – conclude – così come abbiamo fatto con “Argo-Cassiopea”, progetto sul quale non c’è stato nessun ritardo da parte del Comune. Dagli industriali, che hanno un ruolo determinante, mi sarei aspettato una disponibilità a fornire tecnici e professionisti, da destinare al progetto, visto che Irsap non ha il personale necessario. Stiamo affrontando una vicenda che molti già conoscevano da tempo ma che mai nessuno ha voluto affrontare e risolvere. L’amministrazione comunale andrà avanti anche su questo fronte”. Il vicesindaco sembra confermare il pieno coinvolgimento civico nel progetto politico dell’avvocato Greco, ma “le ambiguità” vanno superate, anche in maggioranza.

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