Pef e sfiducia, Greco alla prova d’aula: tanti tatticismi ma la giunta può uscire dal vicolo cieco

 
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Gela. Contatti e riunioni hanno caratterizzato gli ultimi intensi giorni, anzitutto fuori dal municipio. Domani, l’amministrazione comunale del sindaco Lucio Greco si gioca il tutto per tutto. Si inizia al mattino, con la seduta d’urgenza per il Piano economico finanziario del nuovo servizio rifiuti. Una riunione contestata dai consiglieri di Fratelli d’Italia che la considerano una forzatura regolamentare. Venerdì scorso il numero legale non è stato raggiunto e il presidente del civico consesso Salvatore Sammito, accogliendo la richiesta d’urgenza inoltrata quella stessa sera dal sindaco Lucio Greco, ha riconvocato l’aula per domattina. L’opposizione di centrodestra non sosterrà il Pef per il nuovo servizio rifiuti in house. Sembra questa la linea, principalmente dei meloniani che già nella seduta di giovedì scorso avevano sollevato una serie di osservazioni tecniche. Domani mattina, per arrivare al sì e approvare il documento, servirà anzitutto il numero legale. I pro-Greco non hanno piena autonomia e altri gruppi, dai progressisti e fino ai civici di “Una Buona Idea”, potrebbero diventare decisivi per un’approvazione in prima convocazione, anche solo mantenendo il numero legale. Altrimenti, si dovrà passare ad una seconda chiamata. Sul Pef, in assenza di veri e propri aumenti delle tariffe Tari e con la possibilità di dare il via libera al nuovo servizio di Impianti Srr, sembrano comunque convergere le intenzioni anche di una parte dell’opposizione. Poche ore dopo, nel primo pomeriggio, indipendentemente dall’esito della votazione del mattino, si passerà invece alla mozione di sfiducia. Le “quotazioni” su un eventuale sì alla chiusura anticipata dell’esperienza amministrativa del sindaco Lucio Greco appaiono in ribasso. La scelta del cuffariano Vincenzo Cascino, che chiederà di rinviare la discussione, concedendo più tempo per gli atti finanziari all’avvocato e alla sua giunta, ha fatto saltare il baco, almeno tra le fila del centrodestra dei duri e puri che invece sosterrà la decisione di sfiduciare il primo cittadino. I vertici della Dc hanno richiamato all’ordine Cascino, che nelle scorse settimane ha firmato la mozione accelerandone il percorso verso l’aula consiliare. Il coordinatore cittadino Natino Giannone ha categoricamente riferito che “Cascino deve votare per la sfiducia”. Il consigliere, però, domani sembra intenzionato ad esporre i contenuti di un documento politico, con il quale avallerà la volontà di attendere i prossimi sviluppi della crisi finanziaria dell’ente. Vuole dare tempo al sindaco e agli assessori, così da arrivare ai riaccertamenti e al rendiconto 2021, propedeutici ai correttivi richiesti dalla Corte dei Conti, che poi dovrebbero essere i capisaldi del piano di riequilibrio per tentare di evitare il dissesto dell’ente. La proposta di Cascino, che ha generato scossoni evidenti nel centrodestra della sfiducia, ricalca quanto era già stato indicato dal gruppo civico di “Una Buona Idea”. I dirigenti del movimento, che ha fatto parte della giunta Greco così come i cuffariani, da tempo sono convinti che prima di pronunciarsi su un’eventuale sfiducia bisognerà avere un quadro preciso della situazione finanziaria del municipio, per non lasciare le “chiavi” in mano ad un commissario e con l’ombra mai diradata del dissesto del municipio. Senza il voto favorevole di Cascino e dei civici di “Una Buona Idea”, la mozione sarebbe oggettivamente depotenziata e non ci sarebbero le condizioni per arrivare ai quindici sì necessari. Del resto, se il centrodestra della sfiducia appare netto nel volerla sostenere, questa stessa volontà non sembra emergere su altri fronti, dai progressisti e fino ai dem. L’area di centrosinistra non ha mai fatto salti di gioia rispetto all’eventualità di condividere la sfiducia con il centrodestra.

Il ruolo sempre più spiccato degli intransigenti nella corsa alla sfiducia (dal meloniano Salvatore Scerra e fino ai cuffariani che si rifanno all’ex parlamentare Pino Federico) non è per nulla un incentivo a sostenerla, almeno questo emerge dagli ambienti del centrosinistra. Anche tra i progressisti, comunque, le posizioni non sono per nulla convergenti e l’esponente di “Rinnova” Alessandra Ascia ha già comunicato che voterà per la sfiducia. I tatticismi non mancano e potrebbero emergere ulteriori sorprese. Alla seduta di domani pomeriggio, durante la quale si deciderà il suo prossimo futuro amministrativo, il sindaco vorrebbe arrivare almeno con il Pef approvato e con la delibera sui riaccertamenti, anche per fornire ulteriori “garanzie” all’aula. Se la mozione dovesse saltare, allora l’avvocato e la sua giunta dovranno accelerare ancora di più per chiudere il ciclo degli atti finanziari e trasmettere i correttivi entro la scadenza ulteriore posta dalla Corte dei Conti. In caso contrario, il fronte della sfiducia potrebbe riprendere vigore, a meno di un anno dalle prossime amministrative.

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