Pef e Tari, maggioranza tiene: passano atti, Greco e Giordano incassano la “fiducia”

 
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Greco e gli assessori ieri sera in aula

Gela. La maratona notturna non ha lasciato ferite politiche tra le fila della maggioranza, che con la sola eccezione dei consiglieri comunali di “Liberamente”, ha messo la firma sui Pef 2020 e 2021 e sulle tariffe Tari. I pro-Greco, chiamati d’urgenza in aula, hanno retto, nonostante un’opposizione che ha alzato il livello, mettendo in difficoltà anche i tecnici, presenti alla seduta. Per i consiglieri di “Avanti Gela”, Movimento cinquestelle, Fratelli d’Italia, Lega e Pd, sia i piani economici finanziari che le tariffe Tari non avevano i presupposti normativi per essere approvati. Centrodestra e grillini hanno bollato come “illegittimi” il pef 2020 e il piano 2021, che definiscono il costo complessivo del servizio rifiuti. Come spiegato, numeri alla mano, dall’assessore al bilancio Danilo Giordano, il pef 2020, arrivato in aula nonostante lo scorso anno si sia optato per una soluzione differente, vale oltre 12 milioni e mezzo di euro. Il pef 2021, invece, supera la soglia dei 13 milioni di euro. Somme in progressivo aumento, ma che secondo l’amministrazione comunale, con in testa il sindaco Lucio Greco e il suo vice Terenziano Di Stefano, si devono a precedenti consuntivi e a costi non addebitabili all’attuale giunta. “Questa amministrazione sta facendo di tutto per migliorare il servizio e ridurre i costi – ha detto Greco – non abbiamo mai autorizzato servizi aggiuntivi e speriamo che Tekra possa chiudere la sua esperienza a settembre. Sappiamo che la città non è pulita, ma stiamo sanzionando i trasgressori e come già annunciato abbiamo presentato un esposto in procura. Ci siamo ritrovati con un contratto completamente modificato”. I due pef sono stati approvati dalla maggioranza, mentre in apertura di seduta il capogruppo di “Avanti Gela” Salvatore Scerra ha messo in dubbio la regolarità dell’intera riunione. Per l’opposizione, praticamente in blocco, l’aula si sarebbe dovuta limitare a prendere atto del pef 2021, ritenendo ormai superato quello 2020. Al termine della seduta, l’opposizione ha presentato un atto di indirizzo, chiedendo che le carte della seduta e le registrazioni vengano trasmesse all’Anticorruzione, all’Arera, all’assessorato regionale degli enti locali e alla Corte dei Conti. Sapevano che su pef e Tari, la maggioranza sarebbe potuta incappare in qualche scivolone politico, che però non c’è stato. Greco, come spesso capitato nel recente passato, ha avuto lunghe diatribe verbali con il capogruppo di “Avanti Gela” Salvatore Scerra e con il consigliere di Fratelli d’Italia Sandra Bennici, che hanno sollevato non pochi dubbi sulla legittimità delle procedure adottate per la seduta, ma anche per la definizione di pef e Tari. In apertura, anche il presidente della commissione bilancio Pierpaolo Grisanti ha chiesto di stoppare tutto, a causa di atti trasmessi oggettivamente in ritardo ma anche di indicazioni documentali non coincidenti. Il gruppo di “Liberamente”, composto dallo stesso Grisanti e da Vincenzo Casciana, ha poi lasciato i lavori d’aula, altro segnale di evidente distanza dal resto del gruppo pro-Greco. Forza Italia, “Un’Altra Gela”, “Una Buona Idea”, Udc, “Impegno Comune” e l’indipendente Rosario Trainito, nelle oltre quattro ore di lavori hanno sempre assicurato pieno supporto agli atti dell’amministrazione, segnale probabilmente confortante per l’avvocato Greco, in vista dei provvedimenti finanziari, già in programma per la prossima settimana. Maggioranza che ha fatto saltare i due emendamenti presentati dall’opposizione che avevano come obiettivo arrivare, formalmente, ad una “presa d’atto” dei piani economici finanziari, nel tentativo di scongiurare una vera e propria “approvazione”, che secondo i consiglieri di minoranza non sarebbe di competenza dell’assise civica.

L’opposizione ha alzato il livello sollevando diverse contestzioni tecniche

Il dirigente al bilancio Alberto Depetro, rispondendo a Scerra, ha spiegato che i pef, secondo la sua linea, non sarebbero dovuti passare dal consiglio comunale per l’approvazione, vista la disciplina che concentra le procedure su Srr e Arera. Il segretario generale Loredana Patti ha invece dato una traccia differente all’amministrazione, che ha ritenuto di doverla seguire, a differenza di quanto verificatosi nel 2020, quando il pef non arrivò all’assise civica. Greco, facendo capire come fosse importante la seduta notturna sugli atti che toccano il servizio rifiuti, ha biasimato “l’assenza del dirigente”, riferendosi all’ingegnere Rita Cosentino, che coordina il settore ambiente e rifiuti a Palazzo di Città. Ancora una volta, il capogruppo di “Avanti Gela” Scerra ha attaccato Greco, ribadendo di ritenerlo “inadeguato” al ruolo e alla delega all’ambiente. Sono volate accuse reciproche, mentre il presidente Salvatore Sammito tentava di richiamare all’ordine, così come ha fatto nell’altro duello a distanza tra l’avvocato e il consigliere di Fratelli d’Italia Sandra Bennici. I dem si sono detti contrari a qualsiasi aumento delle tariffe Tari. La grillina Virginia Farruggia, invece, proprio durante il dibattito sul pef 2021 ha elencato una lunga sequenza di servizi previsti nel contratto che lega l’ente alla Tekra, ma che in pratica non sono mai stati effettuati. Avendo incassato il sì al pef 2020 e a quello 2021, la strada si è messa in discesa per l’amministrazione comunale e per la maggioranza a supporto. Sulle tariffe Tari, respinte da un’opposizione ai minimi (solo quattro no al momento della votazione), l’assessore Giordano ha spiegato che per andare incontro alle categorie maggiormente toccate dalla crisi e dalle restrizioni pandemiche, a partire dagli esercenti, la Tari 2021 verrà quasi del tutto abbattuta, in una sfera ricompresa tra l’80 e il 100 per cento. Per le utenze domestiche, invece, l’aumento Tari è stato definito “minimo”, mediamente tra il 15 e il 16 per cento, ma secondo l’assessore centrista anche in questo caso si tenterà di attingere a risorse finanziarie, per ridurre ancora di più le bollette destinate alle utenze private. La maggioranza ha scelto di dare fiducia a Greco e all’assessore Giordano. La crisi dei rifiuti non c’è stata.

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