Liardi, “gravi leggerezze da Di Stefano”: “Vuole tensione, senza Pef costi maggiori per Comune”

 
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L'assessore Ivan Liardi

Gela. “Vuole solo instillare tensione”. L’assessore all’ambiente Ivan Liardi spiega così la disamina tecnica che ieri l’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano ha fornito sul piano economico finanziario per il servizio rifiuti. Di Stefano, insieme al gruppo di “Una Buona Idea” e ad alcuni esperti, ha prodotto un dossier sul Pef, indicando “errori” e “costi eccessivi”. “Le dichiarazioni rilasciate da Terenziano Di Stefano, esponente politico che fino a poche settimane ha ricoperto la carica di vicesindaco, mi lasciano letteralmente stupefatto in quanto prive di qualsiasi fondamento giuridico e amministrativo. Ma soprattutto prive dell’elemento in questi casi decisivo, la verità dei fatti”, spiega Liardi. L’assessore dell’Mpa segue una linea del tutto in antitesi a quella dei civici, dei quali Di Stefano è un punto fermo. “Mi fa piacere apprendere che l’amico Terenziano disponga di un autorevole pool di esperti. Mi sarebbe piaciuto, però, che durante lo svolgimento del suo mandato amministrativo, durato quasi quattro anni, avesse messo a disposizione questa preziosa risorsa per aiutare l’ente ad affrontare le annose e gravose questioni con le quali siamo chiamati a confrontarci giornalmente nel servire la collettività – aggiunge Liardi – le dichiarazioni rilasciate da Di Stefano non meriterebbero replica. Eppure, nel rispetto della cittadinanza e della verità, non possono essere tralasciate”. Per Liardi, senza l’approvazione del Pef i danni per l’ente comunale sarebbero ingenti, come ha anche spiegato il sindaco Lucio Greco. “E’ palese il tentativo da parte dell’ex vicesindaco di instillare un clima di forte tensione con il consiglio comunale, altrettanto evidente appare la chiarezza dei rapporti che questa amministrazione ha instaurato con l’assise civica su questa vicenda. Del resto il consiglio comunale, sul Pef rifiuti, si limita solo ad un atto tecnico, la presa d’atto ai sensi dell’articolo 1 comma 683 della Legge 27 dicembre 2013, cosiddetta legge di bilancio. Approva invece le tariffe, altro passaggio meramente tecnico. Pertanto nessuna pressione politica è mai provenuta da parte di questa amministrazione comunale. È quanto mai importante avere ben chiaro che la mancata approvazione del Pef rifiuti costituirebbe per il Comune oltre al danno la beffa. Infatti, Tekra ha promosso un’azione giudiziaria. Qualora l’ente dovesse soccombere – dice inoltre – sarebbe costretto a pagare costi ancor maggiori, paragonabili ad un servizio efficiente e svolto in maniera capillare, con parco mezzi nuovo e personale in numero adeguato. Invece è sotto gli occhi di tutti che siamo alle prese con un servizio che presenta limiti, seppure in questi anni ci siamo comunque impegnati ad apportare migliorie”. Il titolare del settore ambiente e i tecnici del Comune sono certi che senza Pef e tariffe Tari non sarà possibile sottoscrivere il contratto attuativo per il nuovo servizio rifiuti. “Altrettanto gravi appaiono le affermazioni sulla presunta copertura finanziaria, circostanza che avrebbe consentito all’ente di sottoscrivere il nuovo contratto attuativo. Questa copertura non c’era, né avrebbe potuto esserci, in quanto gli strumenti finanziari, atti pubblici e facilmente consultabili, non prevedevano alcuna copertura per il nuovo servizio. Quindi non si era nelle condizioni tecnico-giuridiche di poter sottoscrivere alcun contratto, la cui temeraria stipula ne avrebbe comportato la nullità. Mi sarei atteso dall’ex vicesindaco un minimo di conoscenza di queste basilari nozioni di buona amministrazione. Quanto alle insinuazioni su un irreale utile che il Comune realizzerebbe mediante il Pef – continua – posso assicurare che per il mancato pagamento dell’onere relativo al conferimento in discarica nel periodo compreso tra luglio e dicembre 2021, sarà portato in detrazione in sede di revisione del Pef 2023. Per ciò che attiene, invece, agli oneri di conferimento non corrisposti nell’anno 2022, gli stessi non potranno che essere portati in detrazione nel Pef 2024, atteso che quest’ultimo si calcola con riferimento all’ultimo biennio”. Liardi e Di Stefano, prima dell’uscita dalla maggioranza dei civici di “Una Buona Idea”, anche in giunta avevano stabilito una certa intesa politica, che adesso pare messa in soffitta. Liardi parla di “leggerezze” da parte dell’esponente civico.

“In merito ai dubbi sollevati sul fondo crediti di dubbia esigibilità, anche in questo caso i rilievi dell’ex vicesindaco risultano infondati e fuorvianti. Si tratta, infatti, di una previsione stabilita dalla legge, che consente agli enti una previsione in misura massima dell’80 per cento. L’amministrazione comunale ha previsto una quota intorno al 37 per cento, dato molto verosimile se si considera la mancata riscossione dei tributi comunali, in media nell’ordine del 40 per cento. Sorprende – conclude – anche la leggerezza di alcune affermazioni dell’ex vicesindaco che, ritengo, non possa non sapere che qualunque servizio, prima di essere affidato, presuppone la relativa copertura finanziaria, e qualunque servizio affidato in mancanza di copertura risulterebbe illegittimo. Voglio infine rassicurare i cittadini, non pagheranno un solo centesimo di euro in più rispetto al reale costo del servizio sostenuto dall’ente. Servizio sicuramente migliore rispetto a quello attuale e che darà maggior decoro alla città”. L’assessore, che insieme all’Mpa, è rimasto nel progetto del sindaco Lucio Greco fornisce conclusioni in controtendenza rispetto a quelle contenute nel dossier di Di Stefano, che invece potrebbero portare i civici a non votare il Pef. In aula, per il sindaco Lucio Greco sarà importante cercare di avere i numeri utili e l’opposizione potrebbe giocare un ruolo cruciale.

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