"PeR" incontrerà il manager Asp e l'assessore regionale, "sanità non sia scontro politico"
Gela. Il consiglio comunale attende di ricevere soprattutto il management di Asp per affrontare il tema di una sanità cittadina depotenziata. Se ne riparlerà a febbraio. Fuori dal palazzo, il laborato...
Gela. Il consiglio comunale attende di ricevere soprattutto il management di Asp per affrontare il tema di una sanità cittadina depotenziata. Se ne riparlerà a febbraio. Fuori dal palazzo, il laboratorio politico “PeR”, come riferisce il segretario regionale Miguel Donegani, finalizzerà incontri sul tema. “Ritorneremo a parlare di sanità e servizi. Incontreremo il manager Ficarra dell’Asp e il nuovo assessore regionale Faraoni. Partiremo dal dottor Ficarra, dal quale ricaviamo capacità manageriali e di ascolto. Illustreremo le nostre proposte”, dice Donegani.
Secondo l’ex parlamentare Ars, non bisogna trasformare la questione in scontro politico. “La sanità per noi è il tema dei temi e non si può ridurre a scontro politico o di parte, sarebbe l’ennesimo errore e un atteggiamento che nuoce ai cittadini. In città, l’ultimo servizio sanitario serio e utile è stata la radioterapia che con mio emendamento si è potuta realizzare. In quell’occasione, spiegai in aula e al presidente della Regione Lombardo le ragioni sociali, le incidenze tumorali da industrializzazione e puntai l’emendamento non sul numero di abitanti o sul perché eravamo i più belli o i
più bravi, ma sul fatto che la nostra è una città ad alto rischio industriale e avendo subito in termini di malattie e morti era una questione anche di risarcimento morale. Richiesta accolta dal presidente della Regione e anche da quasi
tutte le forze politiche parlamentari. Anche la provincia e l’Asp fecero la loro parte, collaborando. Oggi come “PeR” notiamo un atteggiamento di scontro e non collaborativo tra partiti, fattore che non aiuta. Andremo a Palermo e all’Asp a fare le nostre proposte per l’ospedale e per i servizi sanitari. Utin, nuovi servizi, incremento di medici, infermieri, personale sanitario e liste di attesa”, conclude.
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