“Per rimanere bisognava firmare le dimissioni in bianco”, parla un’ex operaia: a processo anche il titolare dell’azienda

 
0

Gela. “Furono molto chiari, chi non firmava il modulo prestampato delle dimissioni non avrebbe più lavorato”.

“Buste paga con cifre diverse”. E’ stata una delle ex operaie della Agriservice a descrivere quanto sarebbe accaduto all’interno dell’azienda, che opera nel settore della trasformazione dell’ortofrutta. A processo, davanti al giudice Lirio Conti, ci sono uno dei responsabili del gruppo, Giacomo Cirignotta, e Giuseppe Lodato, che a sua volta ebbe dei ruoli in azienda. “Ufficialmente, lavoravamo sei ore al giorno – ha detto una delle lavoratrici – in realtà, potevamo anche raggiungere le tredici ore giornaliere”. Tra le accuse mosse dai magistrati della procura agli indagati c’è quella di tentata estorsione. “Spesso sottoscrivevamo buste paga che riportavano dati non conformi – ha continuato la testimone – ricevevamo paghe inferiori rispetto a quanto indicato in busta paga, ma era meglio di niente”. In aula, le testimoni hanno risposto alle domande formulate dal pm Pamela Cellura, dai legali di parte civile, gli avvocati Giovanna Cassarà e Giuseppina Li Vecchi, e dai difensori degli imputati, i legali Flavio Sinatra e Ennio Adamo. I difensori sono entrati nel merito delle contestazioni mosse gli imputati, cercando di definire il ruolo ricoperto dai due rispetto alle vicende contestate. Gli imputati, anche in fase di indagine, hanno contestato le dichiarazioni rese dai lavoratori che, comunque, si sono costituiti parte civile. Le richieste di firma delle dimissioni in bianco sarebbero arrivate all’interno di uno degli uffici dell’azienda, in contrada Bulala.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here