Per rubare l’energia si usa anche Padre Pio: I conti di Enel non tornano

 
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Gela. Fino al trenta percento di perdite causate dai furti d’energia elettrica. Da alcuni mesi, è scattato l’allarme tra i responsabili locali della società Enel.

Le perdite, infatti, si susseguono. In città, sono stati riscontrati decine di casi. Il meccanismo più consolidato sembra quello dei magneti che rallentano i contatori elettronici installati dagli operatori del gruppo.
I controlli hanno permesso d’individuare gli autori di diversi furti. Al centro dell’attenzione, sono finiti esercenti e liberi professionisti. I verificatori Enel, addirittura, si sono imbattuti nel gestore di una macelleria del centro storico che, per fugare qualsiasi sospetto, aveva nascosto un grosso magnete utilizzato per limitare i consumi accertati dal contatore sotto una statua raffigurante padre Pio.
Lo stratagemma, almeno sulla carta, lo avrebbe dovuto mettere al sicuro da qualsiasi accertamento. Invece, così non è stato. Ma le maglie dei controlli si sono estese anche a piccole attività: come una rivendita di marmo all’interno della quale, nascosto dietro grossi blocchi in vendita, è stato individuato un contatore elettrico modificato proprio attraverso un magnete.
Il fronte caldo dei furti d’energia, comunque, si concentra nell’area di contrada Bulala e in quella gestita dall’Asi. Non sono mancate, anche nelle ultime settimane, verifiche in aziende di notevoli dimensioni ma con consumi d’energia decisamente bassi. La presenza di decine d’aziende attive non permette di effettuare controlli costanti.
Così, ognuno cerca di approfittarne. Intanto, le molte denunce depositate sui tavoli della procura si stanno trasformando in processi che vedono come imputati i presunti autori dei furti d’energia. Per tamponare le perdite, il gruppo Enel ha scelto la via dei controlli a tappeto in molti quartieri della città nonostante il numero di operatori non si certamente adeguato alle esigenze. Il vero nodo scoperto, comunque, rimane quello delle attività commerciali.
Molti esercenti, pur di ridurre i costi, sono spinti ad intervenire sui contattori elettronici installati all’interno di negozi e rivendite. Non mancano i tecnici disposti ad intervenire dietro pagamento. Un fronte, questo, che sta decisamente mettendo in difficoltà i conti del gruppo Enel.

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