Per sette anni senza l’indennità richiesta, adesso dovrà pagargliela il ministero

 
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Gela. A pagare dovrà comunque essere il ministero della giustizia. E’ il contenuto essenziale della sentenza pronunciata dal giudice Alessandra Bellia e relativa alla lunga vicenda di un’amministrativa assegnata all’aliquota della polizia municipale.

Chi deve pagare? La donna, infatti, ha prestato servizio per sette anni negli uffici dell’aliquota della stessa polizia municipale in procura. E allora, a chi sarebbe dovuto toccare versarle l’indennità di funzione? All’ente comunale, dal quale dipendono i vigili urbani, oppure allo stesso ministero che gestisce i locali uffici della procura della repubblica? Il giudice civile ha stabilito che l’indennità avrebbe dovuto pagarla proprio il ministero che, adesso, dovrà coprire i sette anni di arretrati. Si tratta di un’indennità in denaro che si aggiunge, per il servizio prestato, al normale stipendio coperto, invece, dalle casse di Palazzo di Città. In questo modo, è stata accolta la linea portata avanti dal legale dell’agente di polizia municipale, l’avvocato Joseph Donegani.

Sì alle richieste. L’avvocato e l’agente hanno sempre sottolineato che i soldi dell’indennità avrebbe dovuto pagarli il ministero responsabile di tutte le attività della locale procura della repubblica. Una linea contestata dall’avvocatura dello stato che ha rappresentato in giudizio proprio il ministero della giustizia. Gli atti depositati dal vigile urbano e dal suo legale, però, hanno convinto il giudice Bellia. I mancati introiti per l’intero periodo di sette anni dovranno essere coperti dal ministero.

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