Piano del demanio rigettato dalla Regione e ora a rischio, giunta revoca incarico a professionista

 
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Gela. E’ atteso da anni. Si sono succedute le amministrazioni comunali, ma il Piano di utilizzo del demanio marittimo, come troppo spesso è capitato, rischia una sonora battuta d’arresto. Addirittura, lo scorso marzo la Regione l’ha restituito a Palazzo di Città per “carenze di natura tecnica”, con il conseguente annullamento di tutti i provvedimenti già emessi dall’ente. In una città che dovrebbe fare del turismo una risorsa strategica, non c’è ancora un piano che possa fare ordine, anche sull’uso commerciale del demanio. Sembrava che con l’ex giunta Messinese si potesse arrivare alla conclusione della procedura, anche se nell’agosto di due anni si era aperta l’ipotesi di un commissariamento del Pudm da parte della Regione. Ad oggi, nulla di tutto questo. La giunta si è ritrovata in mano un piano respinto dalla Regione e senza neanche avere riscontri da uno dei professionisti incaricati di redigerlo e aggiornarlo. Pare che l’architetto non abbia dato riscontro alle note arrivate dal municipio e così è stata disposta la revoca dell’incarico. A questo punto, Palazzo di Città potrebbe anche decidere di chiedergli i danni.

Nel novembre di cinque anni fa, l’incarico per il Pudm era stato affidato a due architetti e ad un geologo. Uno degli architetti rinunciò dopo pochi mesi, senza pretendere il compenso. Dell’altro professionista, invece, sembra che in Comune non abbiano più avuto notizie. Il sindaco Lucio Greco e gli assessori hanno deciso di revocargli l’incarico “in danno”. Il Pudm, invece, rischia seriamente di fallire.

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