Piano rischio idrogeologico e inquinamento ambientale, Famà: “Si vive di emergenze”

 
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Nella foto Emanuele Famà, neo componente Anppe.

Gela. Manca un piano di emergenza territoriale sulla prevenzione e il monitoraggio dei rischi industriali e inquinamento ambientale. Una carenza che obbligherebbe anche il Comune a fronteggiare tali criticità come emergenze.
Ad affermarlo è Emanuele Famà, il capo reparto dei Vigili del fuoco nominato componente del comitato tecnico-scientifico dell’Associazione nazionale Professionisti per la Prevenzione e le Emergenze, già segretario regionale Federdistat, sindacato presieduto da Antonio Barone.
“Manca la progettualità che si vive sul campo e nel territorio con una programmazione che oggi va rimodulata – spiega Emanuele Famà – Nell’affrontare le emergenze attualmente non esiste alcuna programmazione. Non si può vivere di emergenze – sottolinea il componente Anppe –e senza progettualità. Sarebbe opportuno avviare una sede locale per mettere in campo le forze a disposizione coinvolgendo l’amministrazione comunale”.

Per Famà l’accesso al sindacato nazionale Anppe, presieduto da Fernando Cordella, si traduce in supporto per le problematiche di prevenzione e di risposta alle emergenze. Intanto l’Anppe ha inviato una missiva direttamente al sindaco Lucio Greco.
“E’ stato il comitato tecnico nazionale a comunicare al sindaco Lucio Greco questa mia nomina che comporterà tanti sacrifici – conclude Famà – Hanno creduto in questa mia volontà di fare volontariato ma seriamente. Su Gela punteremo tantissimo. Dopo il periodo estivo faremo un convegno assieme alle istituzioni e al sindaco dove si parlerà dei problemi reali del territorio”.

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