Picchiata e abusata quando era incinta, donna vittima compagno: uomo non può lasciare città

 
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Gela. Violenze ripetute, rapporti sessuali imposti con la forza e soprusi psicologici, nonostante la compagna fosse in stato di gravidanza. Una terribile carrellata di abusi che ha indotto i pm della procura ad avviare indagini, imponendo l’obbligo di dimora in città ad un trentaseienne romeno. La coppia, insieme al figlio della donna e ad un suo familiare, vive nella zona di San Giacomo. Nello loro abitazione, avrebbe patito vessazioni di ogni tipo. Qualche mese fa, ha deciso di denunciare. Le violenze sarebbero proseguite anche durante la gestazione. I poliziotti del commissariato hanno fatto partire gli approfondimenti. La vittima, più volte, si è recata al pronto soccorso dell’ospedale “Vittorio Emanuele”. Coprì le violenze del compagno. Lo scorso febbraio, però, avrebbe iniziato a confessare quello che accadeva nell’abitazione. Sarebbe stata colpita anche davanti al figlio, avuto da una precedente relazione sentimentale. Il compagno verrà sentito domani dal gip del tribunale. Difeso dall’avvocato Angelo Cafà, dovrà spiegare quanto accaduto.

In base alle indagini, a causa di violenze che erano quotidiane la donna avrebbe abortito più volte, prima dell’ultima gravidanza. Non si sarebbe recata in ospedale, provvedendo da sola, anche per evitare che i medici potessero chiederle spiegazioni. L’indagato durante le aggressioni l’avrebbe colpita al ventre, senza curarsi della gravidanza.

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