Piccoli alunni chiusi in classe e costretti a non andare in bagno, la maestra di una materna locale a processo

 
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Gela. “Mia figlia arrivò ad urinarsi addosso pur di non chiedere alla maestra di andare in bagno”. Le accuse all’insegnante. La madre di una piccola allieva della scuola materna di un istituto della città ha raccontato la vicenda della figlia, in aula, davanti al giudice Tiziana Landoni. A processo, c’è proprio l’insegnante accusata di una serie di condotte ai danni di alcuni alunni. “Mi diceva che la maestra – ha spiegato ancora – se le avesse chiesto di andare in bagno, l’avrebbe presa in giro”. “Ricordo che un giorno – ha detto un’altra insegnante chiamata a testimoniare – i suoi alunni rimasero chiusi in classe, mentre lei aveva già contatto i carabinieri, uscendo dalla finestra per poi allontanarsi. Facemmo una dettagliata relazione alla dirigente”. Le condotte, così, vennero segnalate ai magistrati della procura. Samantha L., adesso, deve rispondere alle contestazioni nel corso del dibattimento a suo carico. Molti genitori di alunni di quell’istituto decisero di presentare un esposto contro la stessa maestra, che ha successivamente lasciato la scuola.

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