Più di 150 immobili comunali, crescono i numeri ma mancano i dati su utenze e gestione

 
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Gela. Più di centocinquanta immobili di proprietà del Comune. Salgono i numeri messi insieme dai tecnici del municipio e sintentizzati in una scheda tecnica, risalente però allo scorso febbraio. Si tratta, soprattutto, di strutture che comunque sono anche nella gestione di privati e associzioni. Da questo punto di vista, nella scheda, resa pubblica, non si fa alcun riferimento né all’eventuale gestione di terzi né ai parametri di copertura delle spese. Insomma, mancano dati certi sia su chi gestisca gli immobili sia su chi, eventualmente, paghi le utenze di base. Poco o nulla anche sui canoni di affitto. Da tempo, la questione dei beni del Comune, dati in gestione a privati o associazioni, è al centro di diverse richieste, giunte principalmente dagli scranni del consiglio comunale. L’esponente di DiventeràBellissima Giovanni Panebianco scrisse anche all’Autorità nazionale anticorruzione per imporre ai tecnici municipali la pubblicazione di dati aggiornati che potessero tracciare un bilancio completo sui beni immobili di proprietà dell’ente. La necessità di fare chiarezza fu un punto sviluppato anche dall’ex assessore all’urbanistica Francesco Salinitro, recentemente defenestrato dal sindaco Domenico Messinese, al culmine della crisi politica che ha condotto alla formazione della giunta ter. Adesso, a reggere le sorti dell’assessorato è arrivato il successore di Salinitro, l’altro architetto Giovambattista Mauro.

I soldi per gli affitti. Intanto, stando ad alcune schede tecniche, risalenti a due anni fa, il Comune spenderebbe oltre trecentomila euro all’anno per coprire i costi d’affitto di alcune strutture, di proprietà di terzi, che ospitano scuole e uffici dell’ente. Il peso finanziario maggiore arriva dalle spese per il Convitto Pignatelli di corso Salvatore Aldisio, anche se fino a qualche settimana fa la giunta sembrava interssata a disimpegnarsi.

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