Più di cent’anni di carcere, ancora il gruppo Alferi: via all’appello dopo “Inferis”

 
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Gela. Ritornano davanti ai giudici i presunti componenti del gruppo che faceva capo al boss Giuseppe Alferi. Dopo le condanne emesse, lo scorso giugno, dal gup del tribunale di Caltanissetta David Salvucci, si è aperto il processo d’appello scaturito dal blitz “Inferis”.

I giudici sono incompatibili? Danneggiamenti, estorsioni, furti, tutti messi in atto dal gruppo scoperto a conclusione dell’operazione condotta dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta. Il gup pronunciò condanne per oltre cent’anni di detenzione. Il verdetto più pesante venne inflitto proprio a Giuseppe Alferi, condannato a diciotto anni e sei mesi di detenzione. Intanto, davanti al collegio presieduto dal giudice Sergio Nicastro, affiancato dai colleghi Miriam D’Amore e Giovanni Tomaselli, le difese dei diciotto imputati hanno subito sollevato un’eccezione preliminare. Il rischio, stando agli avvocati di difesa, sarebbe quello di una possibile incompatibilità. Alcuni componenti del collegio giudicante, infatti, avrebbero emesso provvedimenti restrittivi, in precedenti fasi, proprio ai danni degli attuali imputati. Per questo, i magistrati hanno scelto di rinviare al prossimo 7 aprile. Durante quell’udienza, valuteranno se possano sussistere eventuali cause d’astensione.

Le condanne di primo grado. In primo grado, condanne scattarono anche per Nunzio Alferi, Maria Azzarelli, Vincenzo Azzarelli, Carmelo Alferi, Sebastiano Alferi, Gaetano Alferi, Luigi Nardo, Orazio Pirone, Giuseppe Biundo, Vincenzo Burgio, Giuseppe Caci, Francesco Giovane, Rosario Moscato, Paolo Vitellaro, Fabio Russello e Giuseppe Palmieri. Assoluzione, invece, per Antonella Bignola e Angelo Pirone. Nel pool di difesa, ci sono gli avvocati Davide Limoncello, Giacomo Ventura, Maurizio Scicolone, Michele Micalizzi, Giovanna Zappulla, Nicoletta Cauchi, Riccardo Lana, Cristina Alfieri, Giovanni Lomonaco, Vincenzo Vitello e Margherita Genco. Parti civili si sono costituiti gli imprenditori che sarebbero finiti al centro delle richieste estorsive e del sistema organizzato dal gruppo Alferi,soprattutto quelli impegnati nei cantieri per la costruzione di complessi abitativi lungo l’area di via Butera. Sono rappresentati in giudizio dagli avvocati Joseph Donegani e Giuseppe Zampogna. Parte civile, con l’avvocato Vania Giamporcaro, si è costituito Emanuele Cascino, ex fedelissimo di Giuseppe Alferi e ora collaboratore di giustizia.

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