“Più fondi per area di crisi”, emendamento Lorefice inammissibile: no da Senato

 
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Gela. E’ stato cassato prima di approdare in aula, al Senato. Dalla presidenza è arrivato il no all’emendamento che il grillino Pietro Lorefice aveva di recente presentato, nel tentativo di ottenere una maggiore dotazione finanziaria per l’area di crisi complessa locale e per quelle che ricadono in Rete Natura 2000. Invece, niente da fare. La proposta era stata avanzata in commissione bilancio al Senato. Per la presidenza di Palazzo Madama, l’emendamento è inammissibile. “E’ stato ritenuto estraneo per materia al decreto “Agosto”, che avrebbe dovuto modificare”, spiega il senatore. La scelta di presentare un emendamento sembrava la strada giusta per tentare di aprire la via istituzionale a nuovi finanziamenti in favore dell’area di crisi, che oltre a Gela tocca più di venti Comuni. Ad oggi, dopo l’accordo di programma firmato a livello ministeriale, sono disponibili circa venticinque milioni di euro, rimasti “parcheggiati”, con un solo progetto autorizzato tra quelli selezionati da Invitalia, ma con parametri finanziari di accesso piuttosto stringenti. Sulla carta, i soldi non stanziati dovrebbero essere rimessi a bando, almeno così pensano anche a Palazzo di Città. Il senatore grillino ha cercato di tracciare un percorso istituzionale diverso, ma l’emendamento è stato bloccato. Ad influire sarebbe stata anche l’eccessiva connotazione territoriale, tra i motivi che avrebbero indotto a bocciare la proposta. Dal momento della firma del protocollo di intesa per la riconversione green della fabbrica Eni, sia l’accordo di programma che l’area di crisi complessa non hanno generato effetti di alcun tipo, in un territorio che invece avrebbe dovuto fare da palcoscenico per investimenti alternativi a quelli della multinazionale. Lorefice ha già avuto alcuni incontri con il sottosegretario allo sviluppo economico Alessandra Todde, che segue le aree di crisi italiane.

Anche attraverso i riferimenti politici si prova a strappare un impegno del governo a rivedere la dotazione finanziaria concessa all’area di crisi locale, con un aumento dei fondi, da estendere ad aree sotto vincolo ambientale, come quelle che rientrano in Rete Natura 2000.

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