Più gas nei piani di Eni, “fino ad 85 per cento produzione”: Gela e Venezia modelli riconversione

 
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L'Ad di Eni Claudio De Scalzi

Gela. I punti di riferimento nel nuovo corso produttivo di Eni rimangono le due raffinerie di Gela e Venezia, riconvertite a green, con l’addio al ciclo degli idrocarburi. L’amministratore delegato Claudio Descalzi ha presentato i programmi dell’azienda, anche a lunga scadenza. Si punta soprattutto sul gas e le rinnovabili, ma l’upstream è comunque considerato centrale. Un piano strategico di medio e uno di lungo periodo, entrambi per un’Eni sempre più sostenibile. Per il primo con una produzione in crescita del 3,5% annuo al 2025 e un’installazione di 3 Gw di potenza in rinnovabili al 2023 (in crescita a 5 Gw nel 2025), strategie che prevedono una generazione di cassa cumulata superiore a 25 miliardi di euro e investimenti per 32 miliardi con un “elevato livello di flessibilità”. Per il secondo un “successivo flessibile declino principalmente della componente olio” con la produzione di gas che arriverà a costituire l’85% del totale al 2050. Sul fronte della sostenibilità il Cane a sei zampe ha in progetto la conservazione delle foreste e la cattura e lo stoccaggio della Co2 per un totale di oltre 40 milioni di tonnellate l’anno al 2050, con l’energia rinnovabile che arriverà a una potenza installata di 55 Gw al 2050.
Sono le linee portanti delle nuove strategie per l’Eni di Claudio Descalzi, manager in scadenza di mandato in cerca di una riconferma, piano che per quest’anno prevede la distruzione di un dividendo di 0,89 euro per azione e il riacquisto di titoli propri per 400 milioni di euro. Newsflow positivo che in una Piazza Affari spaventata dagli effetti del coronavirus sull’economia non sostiene il titolo Eni che si allinea alla performance negativa del listino milanese (-3%).
“L’Eni del futuro sara’ ancor piu’ sostenibile. Sarà rinforzata nel suo ruolo di attore globale nel mondo dell’energia, arricchita da business quali le rinnovabili e l’economia circolare, oggi ai primi passi ma con uno sviluppo futuro di rilievo e altamente connesso ai business esistenti”, ha spiegato Descalzi presentando il piano strategico al 2050.
“La strategia che annunciamo oggi – ha evidenziato il manager – rappresenta per noi un passo fondamentale. Abbiamo disegnato l’evoluzione di Eni nei prossimi 30 anni coniugando gli obiettivi di continuo sviluppo in un mercato dell’energia in forte evoluzione con una significativa riduzione dell’impronta carbonica del portafoglio. Un connubio giudicato da molti quasi impossibile, cui diamo, per primi nell’industria, un contenuto di business facendo leva sulla qualita’ dei nostri asset, delle nostre tecnologie e delle nostre competenze. I principi che ci guideranno in questo viaggio restano immutati. La promozione di tutti gli UN SDGs e’ un elemento fondante della nostra ‘mission’, cosi’ come il mantenimento di una solida posizione patrimoniale, che resta alla base delle nostre scelte”, ha concluso.
Per quanto riguarda i risultati di bilancio, il Cane a sei zampe Eni ha comunicato al mercato di aver chiuso l’esercizio con un utile netto rettificato in calo del 37% a 2,87 miliardi di euro. La produzione di idrocarburi è cresciuta invece dell’1% a 1,87 milioni di barili al giorno. In calo del 24% a 8,59 miliardi l’utile operativo, mentre il flusso di cassa netto da attività operativa si e’ ridotto del 9% a 12,39 miliardi. Nel quarto trimestre la produzione giornaliera è salita del 3% a 1,92 milioni di barili al giorno, l’utile operativo e’ sceso del 40% a 1,8 miliardi, con un perdita netta di 1,89 miliardi.
Entrando nel dettaglio del piano, in coerenza con le strategie di medio/lungo termine, il Piano d’Azione 2020-23 di Eni prevede i seguenti obiettivi nell’upstream: valorizzazione e crescita del portafoglio esplorativo, con l’obiettivo di scoprire 2,5 miliardi di boe di risorse e contribuire alla diversificazione geografica del portafoglio facendo leva su: operatorship ed elevata quota partecipativa nei permessi esplorativi in modo da favorire anche la realizzazione del ‘dual exploration model’ per una piu’ rapida monetizzazione delle scoperte; esplorazione focalizzata in aree limitrofe a campi in produzione e in bacini provati; selezionate iniziative su bacini di frontiera; crescita della generazione di cassa con un free cash flow organico cumulato 2020-2023 superiore a 25 miliardi.
Per le rinnovabili le principali linee strategiche di medio/lungo termine prevedono: la progressiva espansione globale per una capacita’ installata superiore a 55GW al 2050; la selezione delle aree di espansione legata alla presenza dei nostri clienti e della loro crescita in modo da massimizzare la valenza del modello integrato; prosecuzione delle attivita’ di sviluppo nelle aree in cui Eni gia’ opera.Pertanto il Piano prevede: la realizzazione di 3 GW di capacita’ installata al 2023 e 5 GW al 2025 e investimenti pari a 2,6 miliardi nell’arco di piano.

Per il Gas & Power le principali linee strategiche di medio/lungo termine prevedono: espansione delle attivita’ retail con l’obiettivo di conseguire un numero di oltre 20 milioni di contratti di fornitura al 2050; espansione in stretta correlazione con la crescita prevista per la generazione di energia da fonti rinnovabili e bio-metano; obiettivo di distribuzione di soli prodotti ‘bio’ e rinnovabili al 2050; integrazione dell’offerta ai nostri clienti con la fornitura di servizi di nuova generazione; rafforzamento del ruolo del Midstream Gas & Power per l’accesso ai mercati di tutte le commodity non-oil del gruppo. La crescita dei clienti retail e’ attesa pari a circa 11 milioni al 2023, di cui oltre 4 milioni di punti vendita power. Prevista la crescita del portafoglio Gnl attraverso lo sviluppo in nuovi mercati e la sempre maggiore integrazione con Upstream per la valorizzazione del gas equity. Il portafoglio di volumi Gnl contrattualizzati attesi sara’ pari a 16 mln ton/a nel 2025. Queste linee d’azione consentiranno di realizzare un free cash flow organico cumulato 2020-2023 pari a 2,1 miliardi.
Nel Refinig & Marketing prevista l’espansione della capacita’ di raffinazione ‘bio’ fino a oltre 5 milioni di tonnellate per anno, alimentata esclusivamente con cariche palm oil free di II e III generazione, la progressiva conversione dei siti convenzionali italiani a vantaggio di nuovi impianti per la produzione di idrogeno, metanolo, bio-metano e prodotti dal riciclo di materiali di scarto; il mantenimento nel lungo termine della sola raffineria tradizionale di Ruwais negli Emirati Arabi Uniti oltre all’evoluzione graduale del mix di prodotti venduti nelle attivita’ retail, raggiungendo al 2050 il 100% della vendita di prodotti decarbonizzati.Insieme allo sviluppo di iniziative di economia circolare. Linee d’azione che consentiranno di realizzare un free cash flow organico cumulato 2020-2023 pari a 2,6 miliardi.
Infine la Chimica. Prevista la specializzazione nella produzione di polimeri di alta qualita’ ed elevata performance, lo sviluppo e integrazione della chimica da fonti rinnovabili e da riciclo chimico e meccanico per un flusso di cassa operativo organico cumulato di 0,4 miliardi.
(fonte affaritaliani.it)

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