Più operatori per Syndial, in raffineria si valutano i tempi per lo steam reforming: sindacati ed Eni a confronto

 
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L'area della raffineria Eni di contrada Piana del Signore

Gela. Uno stretto giro di incontri con l’obiettivo di verificare i cronoprogrammi già indicati dai manager di Eni ma anche l’iter delle procedure di bonifica. Le bonifiche di Syndial. I segretari sindacali dei chimici di Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato sia i manager di Syndial sia quelli di raffineria. Proprio sul fronte delle bonifiche, in Syndial sono sessantuno gli operatori già a disposizione, la gran parte dei quali ritornati in città da altri siti italiani. Un numero che dovrebbe consentire l’avvio dei primi interventi programmati. Dopo l’inaugurazione, si attende il via libera dalla prefettura di Caltanissetta per avviare gli interventi nell’area della vasca 4 ex Isaf. Intanto, il gruppo Syndial dovrebbe acquisire la gestione dell’impianto di trattamento delle acque di falda. Gaetano Catania, Francesco Emiliani e Maurizio Castania stanno approfondendo i dati presentati dai manager del cane a sei zampe. “Il confronto – spiegano i sindacalisti – proseguirà. Una cosa è certa, Eni deve dare seguito a quanto indicato negli accordi e nei protocolli già definiti”.

Il vertice in raffineria. Nelle scorse ore, il confronto si è esteso al prossimo futuro di raffineria, con la riconversione a green. La fase di costruzione dell’impianto per la produzione del biodisel dovrebbe chiudersi entro il dicembre 2017. Ritardi, di almeno quattro mesi, invece dovrebbero riguardare la procedura di realizzazione dello steam reforming. Tempistiche che sono al vaglio proprio delle segretarie sindacali. Lo sblocco dei lavori potrebbe rappresentare una soluzione, soprattutto per l’indotto di raffineria, ancora lontano dall’intravedere un vero futuro.     

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