Pizzo sulle giostre e spaccio di droga, 9 arresti tra Gela, Niscemi e Caltagirone

 
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Niscemi. Maxi operazione di polizia tra Niscemi e Caltagirone nel mondo dello spaccio di droga. Nove gli arresti eseguiti dalle prime luci dell’alba su ordinanze  emesse dal Gip del Tribunale di Caltagirone su richiesta del Procuratore Francesco Paolo Giordano.

I fatti per i quali si procede risalgano alla prima metà del 2010. I capi d’imputazione sono detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, nonché estorsione in concorso. L’operazione, denominata “giostra”, è il frutto dell’attività investigativa svolta dalle squadra di polizia giudiziaria dei Commissariati di Polizia di Niscemi e Caltagirone che, dopo essersi avvalsi di intercettazioni telefoniche ed ambientali, nonché di metodi tradizionali quali osservazioni e  pedinamenti, hanno stretto il cerchio attorno a 9 persone, 6 di Niscemi e 3 di Caltagirone, svelando il fenomeno della detenzione e dello spaccio di sostanze stupefacenti, quali marjuana, hashish e cocaina, nonché estorsioni.

Punto di contatto tra i due centri, era la giovane Manuela Monteverde,  arrestato dal Commissariato di Caltagirone a fine 2009. Traendosi spunto dai contatti telefonici contenuti nella sua rubrica il Commissariato di Niscemi allargava il proprio raggio d’azione anche al fenomeno delle estorsioni; in particolare nei confronti di Carmelo Russo, 29 anni di Niscemi, Salvatore Valenti, noto Turi Gela, nato a Gela 28 anni fa, residente a Niscemi ed Emanuele Gagliano, 28 ani di Niscemi, di fatto domiciliato in Germania. Russo era solito, in occasione della tradizionale sagra del carciofo che si tiene in Niscemi ogni anno nel mese di aprile, sottoporre ad estorsione coloro che intendevano installare le giostre – da qui il nome dell’operazione. In concorso con Russo operavano anche Gagliano e Valenti.  Russo era però il punto di riferimento naturale dei giostrai provenienti da fuori, occupandosi lui della logistica, degli stalli, ed impartendo le regole a tutti. Gli stessi sottoponevano a estorsione più di 15 giostrai per cifre tra i 1000 e i 2000 euro, ottenendo anche biglietti gratuiti per l’accesso alla varie attrazioni. In cambio veniva garantita l’assegnazione del posto ed una generica protezione degli impianti da danneggiamenti.  Gli stessi inoltre sottoponevano a estorsione, alcuni noleggiatori di apparecchiature di videogiochi installati presso alcuni bar, costretti a versare con cadenza periodica somme di denaro dell’ordine di 1000-2000 euro, garantendo anche in questo caso assegnazione del posto e generica protezione.   Nessuna delle vittime ha mai sporto denuncia, probabilmente anche in considerazione della figura rappresentata da Russo, in quanto proveniente da una famiglia facente parte della consorteria mafiosa della “Stidda” di Niscemi, protagonista tra gli anni ’80 e90’ di una cruenta guerra di mafia con Cosa Nostra.

Parallelamente, si sono raccolti gravi indizi in ordine al fenomeno della detenzione e dello spaccio di droga a carico di altri tre niscemesi quali Gaspare Nanfaro, 40 anni, nato a Vittoria, Angelo Cona, 36 anni, nato a Palagonia, e Adriano Di Noto, 27 anni di Vittoria, ma residente a Niscemi. L’attività si è compendiata in riscontri che hanno portato al sequestro di più di 200 grammi di hashish, all’arresto del tunisino Jomaa Hamda, domiciliato a Vittoria, e di Giuseppe Nicastro, 21 anni di Gela.  

Il Gip di Caltagirone ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare, mentre ha concesso i domiciliari a Manuela Monteverde, e Sean Corrado Spezzi, 20 anni ed Ernesto Salvatore Catanzaro, 22 anni di Caltagirone.  Nanfaro è stato arrestato a Pordenone, mentre Gagliano risulta irreperibile. 

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