“Politica debole sul fronte del lavoro”: Calabrese confermato segretario Uilm

 
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Gela.
Parla di politica faccendiera e invoca un cambio di tendenza per evitare il dramma sociale legato dalla crisi del settore industria. Con queste parole, Nicola Calabrese è intervenuto all’ottavo congresso provinciale “Sicurezza, legalità e sviluppo, progettiamo insieme il futuro” che ha permesso di riconfermarlo nel ruolo di segretario della Uilm Caltanissetta.

Calabrese chiede l’utilizzo delle aree dismesse all’interno della fabbrica di contrada Piana del Signore. Lo ha fatto alla presenza dei vertici del sindacato dei metalmeccanici della Uil che si sono dati appuntamento nei locali dell’ex chiesetta San Biagio. Il neo segretario Calabrese è stato affiancato da Salvatore Pasqualetto, (segretario provinciale Uilm) e Silvio Vicari (segretario regionale Uilm).
“La Raffineria dice che vuole una norma chiara – spiega Pasqualetto – per noi è fondamentale. Avremo un incontro a breve con la prefettura. Cercheremo di portare chiarezza ma il Comune di Gela farebbe bene ad avere le idee chiare su cosa vuole fare con questo sito industriale. Ormai non è più come prima. Il petrolio che si estrae in questa città è importante ma non interessa più a nessuno perché è uguale a quello di altri paesi che stanno investendo sulle raffinerie. Il sito gelese, nella provincia di Caltanissetta, ha una grande fortuna di avere un sito petrolchimico tra i più strategici del mediterraneo che grazie a Eni beneficerà di un investimento di 700 milioni di euro. Bisogna cambiare atteggiamento – conclude Pasqualetto – per avere un peso contrattuale e non rischiare di non diventare un deserto improduttivo. Il lungomare di questa città è bello ma privo di servizi e quindi non competitivo”.
Al congresso della Uilm è intervenuto anche Rosario Amarù, vice presidente nazionale piccola industria Confindustria. “Non si possono bloccare le attività di ripresa degli impianti per le autorizzazioni – spiega Amarù – Non possiamo attendere in maniera passiva questo momento. Il problema più grande è sapere se puoi darmi l’autorizzazione o meno. Quest’attesa mette in crisi gli investimenti della raffineria. Non è possibile accettare questo atteggiamento in un territorio dove l’economia ruota attorno al petrolchimico. Il rapporto tra Confindustria e sindacato ha permesso di sancire importanti accordi legati alla produttività e incentivazione del personale. Le aziende locali perdono il contratto con la Raffineria e lasciano spazio a quelle che vengono da fuori. Questo deve farci riflettere e deve vederci uniti al sindacato”.
Secondo il neo segretario provinciale Uilm, Nicola Calabrese, infine, “il lavoro deve essere inteso come priorità e il lavoratore come soggetto dignitoso. Bisogna creare i presupposti e stimolare le imprese e gli imprenditori seri che nel passato sono state scoraggiate da faccendieri che hanno aumentato la disoccupazione. Capannoni inutilizzati e lasciati vuoti, frutto di leggi poco chiare che hanno caratterizzato le politiche degli scorsi anni”.

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