“Politica in balia della burocrazia”, Faraci: “Sfiducia al sindaco? Noi l’abbiamo già data”

 
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Il consigliere di "Una Buona Idea" Rosario Faraci

Gela. “Adesso, si scrivono note di ogni tipo solo per scaricarsi da responsabilità ma penso sia tardi. Almeno da due anni e mezzo segnalo che c’erano delle anomalie anche negli impegni spesa. Nessuno ha pensato di verificare prima”. Il consigliere comunale di “Una Buona Idea” Rosario Faraci, presidente della commissione sviluppo economico, non è per nulla favorevole alla piega assunta dall’azione della burocrazia comunale. “La politica è in balia di una burocrazia che si sta autogestendo, con la scusa del personale che non c’è o di altre difficoltà”, spiega il consigliere. Per Faraci, che più volte l’ha riferito nel corso dei lavori dell’assise civica, una delle anomalie più gravi si registra proprio nell’azione della burocrazia comunale, poi subita dalla politica. “Si è costantemente proceduto in emergenza e questo riguarda anche il capitolo molto importante dei progetti. Gli atti continuano ad arrivare all’ultimo momento e spesso con gravi errori – dice ancora – l’emergenzialità è diventata una costante che consente ai dirigenti di operare come meglio credono. Purtroppo, è mancato il controllo. Il segretario generale solo ora sta attivando tutte queste procedure e inoltra note e segnalazioni. Perché non si sono fatti i controlli ben prima? L’organismo indipendente di valutazione da quasi vent’anni scrive di procedure non in linea e di punti da attenzionare nell’intero sistema della macchina comunale. Al sindaco l’ho riferito subito dopo il nostro insediamento. Per tutto questo tempo, la prassi si è ripetuta, con un consiglio comunale costretto a decidere su atti che arrivano all’ultimo momento o davanti a dirigenti che candidamente dichiaravano di aver dimenticato l’impegno spesa”. Faraci, che con il gruppo di “Una Buona Idea” ha lasciato la maggioranza, non è tra quelli però che si iscrivono al “club” della sfiducia. “La mozione di sfiducia, in momento come questo, sarebbe la soluzione? Non credo proprio – aggiunge – ritengo superflui gli inviti alla responsabilità che arrivano dal sindaco. Noi siamo sempre stati responsabili e continuiamo ad esserlo. In aula, non siamo mai mancati e continueremo su questa linea. L’appello alla responsabilità il sindaco dovrebbe farlo a chi sta con lui”. I civici, che per oltre tre anni hanno avuto in giunta il vicesindaco Terenziano Di Stefano, confermano quindi che non sarà la sfiducia l’eventuale soluzione politica alla crisi in atto, che riguarda anzitutto la tenuta finanziaria del municipio. “Personalmente, la mia sfiducia al sindaco l’ho già manifestata non accettando di rientrare in giunta – continua – come gruppo avevamo chiesto di non azzerare, in una fase già molto complicata. Il sindaco invece l’ha fatto e per noi il rapporto si è concluso, anche perché il primo cittadino non riesce a dialogare con gli alleati. Greco ha voluto seguire la Nuova Dc, un partito che neanche esisteva alle amministrative di quattro anni fa e che non ha partecipato al nostro progetto politico. Ora, chi sostiene ancora la sfiducia conferma il mio timore. Magari, c’è qualcuno che vuole per forza il commissariamento, così da poter gestire quello a cui ambiva”.

La commissione sviluppo economico presieduta da Faraci, fin dall’inizio sta seguendo tutte le procedure che toccano i progetti e i programmi di finanziamento. L’ha fatto in piena sintonia con l’ex assessore Di Stefano e adesso attende di fare una prima disamina con il successore, l’assessore Francesca Caruso. “Sui progetti sono rimasto ad un bando definito dal dirigente per individuare professionalità da impiegare in questi iter molto complessi – conclude – spero che ancora una volta non si faccia tutto all’ultimo momento e in emergenza, magari scegliendo sempre gli stessi professionisti. A me, interessa solo che la città non perda l’occasione di progetti che potrebbero veramente rilanciarla”. Dal fronte politico a quello della burocrazia, i civici pongono l’accento su disfunzioni che alla fine hanno contato parecchio sulla scelta di interrompere il rapporto con il sindaco.

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