Poliziotti aggrediti, no a carcere per due fratelli accusati: hanno obbligo di firma

 
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Gela. Non ci sarà un aggravamento della misura cautelare per due fratelli che sono accusati di aver aggredito alcuni poliziotti, impegnati a ricostruire la dinamica di un incidente stradale verificatosi lungo corso Aldisio. Vennero individuati dopo essersi dati alla fuga. Uno colpì con calci e pugni gli agenti che stavano per fermarlo, l’altro invece dal balcone di casa gettò di tutto contro l’auto dei poliziotti che erano arrivati per identificarlo. Davanti al gip, si sono scusati, spiegando di essersi fatti prendere dal panico. I pm della procura hanno proposto appello, ritenendo che l’obbligo di firma, attualmente imposto ai due, non sia sufficiente come misura cautelare. Hanno chiesto la custodia in carcere. Il difensore dei due giovani, l’avvocato Davide Limoncello, si è opposto all’appello della procura, non solo escludendo i presupposti per l’aggravamento, ma anche contestando le modalità di presentazione dell’appello della procura, che non avrebbe rispettato i termini previsti.

I giudici non hanno accolto le richieste dei pm e il riesame ha comunque confermato l’obbligo di presentazione per i due fratelli, nei cui confronti le indagini proseguono.

1 commento

  1. Come si fa non ho parole alzano le mani hai poliziotti e li lasciano liberi….. adesso tutti alzeranno le mani!!! Tanto non vengono puniti

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