Ponte interdetto a Piano Marina, Giudice: “Serve genio militare, residenti in trappola”

 
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Gela. “Serve l’intervento del genio militare. I tempi di ripristino del ponte di Tenutella si prospettano troppo lunghi”. Il consigliere comunale Paola Giudice considera molto grave quanto sta accadendo in questi giorni a Piano Marina. Il ponte di accesso è interdetto, adesso anche con new jersey in cemento. I residenti si sono organizzati in sit-in e contestano il blocco totale, senza avere vie di uscita alternative. Nella nostra frazione balneare al confine con Butera si sta consumando una vicenda paradossale, al limite del buon senso e della legalità. Il cosiddetto ponte di Tenutella, lasciato all’incuria per decenni, si scopre all’improvviso pericolante e si fa a scaricabarile per le responsabilità. Oggi, la chiusura senza lasciare alternative ai residenti e ai proprietari di immobili della zona ricadente. L’unico percorso alternativo è una trazzera, lungo la quale riesce a passare a stento una macchina per volta, che è resa praticamente impraticabile dalle prime piogge. Lungi da me volere scomodare politiche del turismo inattuate o anche solo immaginate – dice Giudice – ma qui si sta parlando della vita delle persone tenute in trappola da una politica assente e distratta da decenni, tanto che il ponte non viene manutenzionato da mezzo secolo. Proviamo solo ad immaginare se un residente dovesse avere bisogno di cure mediche, nessun mezzo potrà transitare per soccorrerlo. Le soluzioni andavano trovate prima di arrivare a questo punto, prima di sequestrare delle persone nelle loro abitazioni, prima di giungere a questi paradossi e sicuramente vanno trovate prima che succeda l’irreparabile. Nonostante siano trascorse settimane dalla chiusura tutto tace, ancora non si è riusciti neppure a capire quale sia l’amministrazione o l’organo competente”.

Secondo Giudice, serve un piano alternativo, con l’intervento del genio militare. “Sulla salute e sulla sicurezza non c’è tempo da perdere, è sufficiente dire e ribadire che non può transitare il mezzo di soccorso, l’ambulanza, già questo basta per far comprendere che la soluzione va trovata nello stesso istante in cui si decide di chiudere il transito, anzi un minuto prima. Va attivata l’interlocuzione con il genio militare – dice ancora Giudice – che già nella nostra provincia ha operato nella costruzione di un ponte in ferro, come alternativa temporanea ai lunghi tempi della burocrazia, che di certo non pensa al bene dei cittadini”.

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