Popolo della Famiglia contro la politica del malaffare

 
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Emanuele Zappulla, presiderte del circolo Popolo della Famiglia

Gela.Il popolo della famiglia punta il dito contro il malaffare della politica e punta sull’impegno verso la principale battaglia per la moralizzazione della vita pubblica. “Non siamo, affermano i dirigenti, la lavatrice della politica”. “Siamo uomini del fare e il nostro interesse è quello di riuscire a ripulire questa città dal malaffare della politica”. Un impegno ben preciso, con un messaggio piuttosto forte quello che esce fuori dalle ultime dichiarazioni dei dirigenti del PDF, impegnati a tutto campo in questa campagna elettorale ancora piena di punti interrogativi. L’impegno del popolo della famiglia per contrastare la corruzione politica e il suo fenomeno inizia come un impegno educativo attraverso la conoscenza della propria esistenza e il rapporto con la società. L’impostazione critica del dirigente nazionale, Emanuele Zappulla, contro la presenza della mala politica e delle sue connivenze con i mondi dell’economia, dell’amministrazione e della politica stessa emerge, dallo stato sociale e dalle povertà portate per opprimere un territorio. Il popolo della famiglia denuncia «la lobby del malaffare, che stringe nei suoi tentacoli giustizia, amministrazione, politica; di quel sistema che oggi serve per domani essere servita, protegge per essere protetta, ha i piedi a Gela ma afferra anche a Caltanissetta e Palermo, penetra nei gabinetti ministeriali, nei corridoi, viola segreti, sottrae documenti, costringe uomini, creduti fior d’onestà, ad atti disonoranti e violenti. “Oramai, afferma Zappulla, il dubbio, la diffidenza, la tristezza, l’abbandono invade l’animo dei buoni, e si conclude per disperare. È la rivelazione spaventevole dell’inquinamento morale di Gela, sono le piaghe cancrenose della nostra terra, l’immoralità trionfante nel governo cittadino”.

Zappulla  denuncia senza timori l’esistenza di sistemi e gruppi che comprende le cause più profonde del fenomeno e le sue tendenze all’urbanizzazione. “A Gela, afferma ancora il dirigente del PDF, vive il fenomeno di povertà e di condizioni economiche arretrate.  Infatti, cosa andrebbero a fare questi accattoni e falsi buonisti se non potessero estendere il loro potere e i loro intrighi nella distribuzione di beni”. Il popolo della famiglia sostiene che per combattere le varie criminalità politiche bisogna comprenderne la presenza come un problema culturale, morale e religioso. La mala politica potrà essere sconfitta attraverso un profondo cambiamento di mentalità.

1 commento

  1. Sono arrivati i moralisti, i salvatori della patria, Zappulla che di politica non è un neofita ( militante di sinistra ecc…) e adesso rambicatore sociale che con il P D F butta fango pur di arrivare alla marmellata.

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