PORNOCRAZIA

 
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Arrivo volutamente tardi sull’argomento primarie.

In verità, non mi sento neanche tanto in ritardo perché sapevo, in fondo, che avremmo tolto il primato alla sempre verde Brooke e a Ridge Forrester sulla capacità schizofrenica


di parlare, in più puntate, sempre della stessa cosa.

E così, infatti, è stato.

Bene. Non c’è bisogno che vi dica io cos’è successo perché ne abbiamo parlato così tanto che Fiorello, dopo averci fatto sorridere (e vergognare) nel suo intervento televisivo sul tribunale “abusivo”, starà pensando di organizzare un nuovo spettacolo da portare in tutti i teatri.

Il titolo potrebbe essere proprio, PORNOCRAZIA.

“La democrazia è qui”, così recitava lo striscione in piazza Martiti della Libertà (vedi tu la toponomastica a volte!) ma, questo lo sappiamo, non sempre ciò che leggiamo o dichiariamo corrisponde al vero e – il più delle volte – più che la verità, nasconde la speranza di somigliare alle parole che pronunciamo. E quel giorno, di occulto, c’era proprio lei, la democrazia.

Non un seggio, quindi, al primo piano di piazza Martiti della Libertà ma la democrazia, trasformatasi – per l’occasione – in pornocrazia.

La volgarità quindi, di cui tanto si è parlato, come se questo sostantivo fosse improvvisamente stato riscoperto, non solo c’era ma era addirittura più di sé stessa…era pornografica. Una volgarità intellettualmente poronografica.

Pornografica come lo scippare la sensazione che votare rappresenti l’esercizio di un potere di scelta basato, non solo sulla democrazia ma sulla sua compagna libertà che, guarda caso, va a braccetto con la sorella serenità. La serenità nel sapere che il voto sulle primarie non avrà nulla a che vedere con le solite, noiose, trite, conosciute, lotte di partito e che – anche qualora ne avesse- non castrerà la mia, la nostra, capacità di scelta perché loro – gli uomini di partito – non ci metterano nella condizione di sentirci ingannati o, peggio, frustrati mentre si azzuffano e recriminano colpe e sbattono i piedini facendo i capricci.

“E’ colpa tua!”

“No, non sono stato io, sei stato tu!”.

È questo. Esattamente questo che allontana la gente dalla politica, dalla sensazione di respirare democrazia. La PORNOCRAZIA, una corrente tutta nostrana fatta di bagarre circensi che, però, di affascinante non ha nulla.

Se tutto questo fosse un’immagine, gli “Speziati”, in questa pornografica vicenda, somiglierebbero a quei mariti scoperti dalle mogli che, smessi i panni del latin lover senza paura, guardano la consorte e cercano di difendersi, “amore, non è come sembra, posso spiegare”.

I “Cardinali”, invece, sembrano usciti da quei film degli anni ‘70 in cui Buzzanca perdeva la testa per la bella di turno (l’intramontabile icona sexy Fenech), mentre il povero Lino Banfi di turno poteva solo guardare dalla serratura quali mirabolanti liaison li vedeva uniti. Nel caso di specie, I “Cardinali”- dietro la serratura- hanno trovato un seggio. E anche questa è liaison!

Non c’è altro, nulla che abbia a che fare con quello che, da più parti, definiscono “dato politico” perché, di politico qui non c’è nulla, di democratico neanche. Di accettabile men che meno!

Di volgare, c’è molto. Di irrispettoso, c’è molto. E il tutto, nei confronti di chi vi guarda da fuori (quindi Gela) e vi vede volgari, irrispettosi, affaticati nel tirarvi addosso coltelli. A meno che, per politica, non si intenda l’estenuante lotta ai posizionamenti personali, alle piece teatrali, agli spettacolini di bassa lega, alle serate circensi dall’odore nauseabondo. Badate bene, non sono un’inguaribile idealista che vi sta chiedendo di spiegarle come va il mondo!

Certo è – e questo è un dato non politico ma pericolosamente sociologico – che già all’indomani del voto sulle primarie si sarebbe dovuto discutere di quale, per esempio, delle tre mozioni presentate avesse creato più consensi o a quale dei tre programmi presentati ci si sentisse più vicini e per quale ragione. E io questo non l’ho sentito perché siete voi che non vi siete spinti più in là della pornocrazia.

Ho sentito solo, “non è come sembra” oppure “ti porto in tribunale” (“abusivo” pure quello!).

Chi è volgare e cos’è la democrazia?

E quanto,voi, siete stati pornocratici?

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