Porta il barbecue in ospedale per cucinare la carne al marito ricoverato

 
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Gela. Un barbecue tra le corsie ospedaliere per garantire carne alla brace al marito ricoverato. Protagonista dell’insolito gesto, una donna, bloccata mentre cercava di varcare l’ingresso del presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele”.

Aveva in spalla una vistosa e pesante valigia che ha attirato le attenzioni dell’addetto al servizio di portineria.

Il vigilantes al suo interno ha accertato la presenza di un barbecue con carbonella al seguito. Secondo le prime indiscrezioni, la donna, aveva pensato di posizionare il braciere in una delle terrazze adiacenti alle unità operative dell’ospedale di via Palazzi.

Con esattezza, quello relativo al reparto dove il coniuge era ricoverato. Avrebbe ammesso di volere cucinare carne alla brace per il marito ammalato, mostrando discreta insistenza nei confronti dell’addetto al servizio di sicurezza.

L’operatore della ditta Ksm, seppur sgomento, non ha esitato a dissuadere l’incauta casalinga dalle proprie intenzioni. “Voglio solo cucinare della carne alla brace a mio marito ammalato”, avrebbe ammesso la donna, cinquantenne, al vigilantes, ricorrendo ad un disinvolto linguaggio dialettale senza per questo fare accenno al gesto temerario. Non aveva esitato a recuperare un grill da campeggio e carbonella, pur di soddisfare le esigenze del marito sofferente anche lontana dalle quattro mura domestiche.

Non ha nemmeno considerato che l’azienda ospedaliera “Vittorio Emanuele” garantisce il servizio mensa ai pazienti grazie ad una moderna ed attrezzata cucina, coordinata dal maestro chef dell’associazione italiani cuochi, Salvatore Pizzo.

In verità, gli utenti all’ingresso dell’ospedale di via Palazzi non sono nuovi a particolari esigenze, pur di assecondare le richieste dei propri cari durante tutto il periodo di convalescenza.

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