Porto rifugio, decreto a Ministero dell’ambiente: ora la Via per concludere l’iter dei lavori

 
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La situazione del sito portuale è molto grave

Gela. Qualcosa si muove, perlomeno in vista dei lavori di manutenzione del porto rifugio, insabbiato da anni. I tecnici del provveditorato opere pubbliche hanno inoltrato il decreto, con parere favorevole, necessario allo sblocco dell’iter procedimentale. Gli atti sono stati trasmessi al Ministero dell’ambiente, che deve completare attraverso la Valutazione di impatto ambientale. Gli interventi previsti sono quelli relativi al dragaggio del sito portuale e all’allungamento del braccio di ponente. Dovrebbero essere le due attività essenziali per superare l’insabbiamento, che ha praticamente tagliato fuori il porto locale da qualsiasi rotta.

“Abbiamo già sollecitato il dipartimento di competenza per far sì che il comitato tecnico nei tempi più celeri esprima il proprio parere”, dicono i componenti del comitato pro-porto, che da anni seguono tutte le tappe di un percorso infinito. Non è da escludere che la procedura Via possa concludersi entro il mese di gennaio, con un altro parere, così da aprire le porte ai lavori. Gli interventi saranno coperti con un fondo da cinque milioni di euro, dopo il protocollo firmato con Eni. Soldi che attendono di essere utilizzati.

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