Porto rifugio, procedura sempre a rilento: dati trasmessi da Regione ancora incompleti

 
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Gela. L’infinita trafila del porto rifugio pare destinata ancora a non trovare soluzione. Gli anni passano e gli annunci si sono susseguiti. Allo stato dei fatti, però, Ispra ha nuovamente sollevato diverse obiezioni sulla documentazione di recente trasmessa dalla Regione, dopo mesi di attesa. Da quanto emerge, anche questa volta ci sarebbero dati mancanti, soprattutto sui volumi, necessari per definire le procedure di smaltimento degli eventuali rifiuti pericolosi, legati alle operazioni di dragaggio complessivo del sito portuale. Comunicazioni in tal senso sono state confermate anche al senatore grillino Pietro Lorefice, che da tempo segue il carteggio tra Roma e Palermo, avendo più volte denunciato le lungaggini della Regione. “A questo punto, se la Regione si ostina a procedere su questa direzione, non ci sarà alcuna soluzione e ognuno rimarrà sulle proprie posizioni – spiega il senatore – su alcuni campioni ci sono dei fuori parametro e vanno definiti i volumi, che però non vengono specificati. Senza i dati richiesti, Ispra non potrà dare risposte sulla destinazione anche degli eventuali rifiuti pericolosi. Serve un tavolo istituzionale, con la presenza della Regione, che a questo punto deve riferire dettagliatamente. Io credo che ci siano gravi responsabilità proprio della Regione”.

Il senatore ha nuovamente sollecitato l’amministrazione comunale, nel tentativo di rianimare per l’ennesima volta la questione che va a rilento da anni, senza soluzione. Se la procedura dovesse trascinarsi a ritmo ancora più lento, arrivare alla fase di gara diventerebbe praticamente impossibile e le responsabilità sarebbero ancora più pesanti, con operatori che non riescono ad avere neanche un porto fruibile. Una delegazione del comitato pro-porto, di recente, ha avuto un incontro con il presidente della Regione Nello Musumeci. Gli operatori hanno chiesto maggiore attenzione per il sito portuale, sul quale ora si concentra il progetto condiviso dall’amministrazione comunale e da Sicindustria, almeno per le aree limitrofe.

2 Commenti

  1. Ci sono i presupposti per una denuncia penale, in quanto errorum umanam est ma ripetuto e” diabolico e improbabile.Qualcuno sta facendo velina alla regione e bisogna interessare la magistratura.

  2. È evidente che da parte dela regione ci sia un’atteggiamento ostile nei confronti della nostra città, ancora un po’ di pazienza il tempo che inizia la corsa per la presidenza della regione e verranno a urlare sul palco che la soluzione c’è l’hanno in pronta

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