“Potenziare talassemia al Vittorio Emanuele”, dem si rivolgono a governo Musumeci

 
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Gela. Certezze sul futuro di talassemia nell’ospedale “Vittorio Emanuele”. Il gruppo consiliare del Pd, composto da Gaetano Orlando e Alessandra Ascia, si rivolge alle autorità locali e a quelle regionali. Un supporto arriverà dal partito all’Ars, che si appresta a proporre un’interrogazione sul tema al governo Musumeci. Vengono passati in rassegna i numeri del reparto, con 120 cartelle cliniche (che sono il bacino di utenza della struttura). Si toccano necessità come l’equipe multidisciplinare e la risonanza magnetica, oltre all’apparechiatura Fibroscan. I dem attednono di avere dati certi sull’eventuale centro trasfusionale all’interno del nosocomio di Caposoprano. “Preso atto che si attua la vendita del plasma alle case farmaceutiche e che con i ricavi dovrebbero essere finanziate spese finalizzate alle cure ospedaliere, e se lo si è già fatto intendiamo conoscerne i contenuti – si legge nell’atto predisposto dai dem – considerato che la raccolta di sangue in città conta circa 4000 sacche di sangue e che basterebbe poco per rendere funzionale il centro trasfusionale all’interno dell’ospedale, compresa l’attività di lavorazione e la successiva distribuzione ai nosocomi limotrofi. Questa rappresenterebbe una scelta strategiaca manageriale vantaggiosa anche in termini economici, considerato l’alto afflusso di donazioni di sangue in città”.

Ma non mancano i disservizi. “Già da parecchio tempo l’accesso principale al reparto di talassemia è inibito. Pazienti ed accompagnatori – continuano – si trovano costretti a percorrere un strada alternativa, lunga e complicata per chi non ha una buona deambulazione. Inoltre, non si capisce perchè essendo centro trasfusionale h24 ci siano gravi problemi nel gestire i pazienti che si recano, per emergenza, fuori dagli orari di apertura”. Al governo regionale vengono chieste garanzie sul futuro degl otto posti letto del reparto di malattie infettive “essendo purtroppo reparto di utenti talassemici”, spiegano ancora. Tanti punti interrogativi che toccherà al governo regionale e al management tentare di dipanare, in una delle tante emergenze che toccano la sanità locale.

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