“Precari Camera Commercio da stabilizzare entro 31 dicembre”, Cgil: “Scadrà anche proroga”

 
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Gela. La stabilizzazione dei precari in forza alla Camera di Commercio, compresi gli uffici locali, è ormai legge, approvata in finanziaria dall’Ars. La conclusione della procedura, però, stenta a concretizzarsi e il 31 dicembre scade la proroga per il personale non a tempo indeterminato. I sindacalisti della Cgil Giancarlo La Rocca e Rosanna Moncada ritengono che i lavoratori, in totale quarantuno tra gli uffici di Caltanissetta e Gela, vadano stabilizzati, senza attendere i tempi lunghi dell’accorpamento della Camera di commercio nissena con quelle di Trapani e Agrigento. “E’ stato chiesto al presidente di Unioncamere di coordinare un incontro, tra le organizzazioni sindacali e i rappresentanti delle Camere di Commercio, che rivesta carattere di massima urgenza, in considerazione della ristrettezza dei tempi a disposizione – dicono – ricordiamo che il 31 dicembre scade il termine dell’ultima proroga al personale precario. E’ stato rappresentato che il processo di stabilizzazione dei lavoratori precari non può attendere la conclusione della procedura di accorpamento tra le Camere di Trapani, Caltanissetta e Agrigento che si protrae da troppo tempo, rischiando di non assicurare a ciascun lavoratore il diritto di beneficiare di una norma speciale ed a carattere del tutto eccezionale. Anche perché la fattispecie non costituisce, di fatto, nuova assunzione e quindi non si incorrerebbe in alcuna violazione dei divieti imposti dalla normativa nazionale, in quanto si tratta di personale già in servizio alla data di entrata in vigore della norma. Resta a carico della Regione Siciliana l’onere del contributo finanziario dal 2019 fino al 2038, come da specifico stanziamento”. I sindacalisti della Cgil-Funzione pubblica ribadiscono la centralità del lavoro svolto dagli operatori precari, senza i quali gli uffici della Camera di Commercio rischierebbero lo stop.

“L’apporto dei lavoratori in questione costituisce conditio sine qua non al fine di scongiurare il pericolo di interruzione di pubblico servizio in alcune sedi, come quelle di Caltanissetta e Gela – concludono – dove in atto la dotazione organica si compone di sole otto unità con contratto di lavoro a tempo indeterminato, ma due verranno collocate in quiescenza entro il 2019. Sono quarantuno gli operatori con contratto di lavoro a tempo determinato”.

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