Precari Irsap, Fp-Cgil spinge: “Serve una vera stabilizzazione”

 
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Gela. Neanche la legge di stabilità, appena varata dall’Ars, è riuscita a prevedere norme precise per dare un futuro ai precari che da oltre vent’anni lavorano in enti regionali. Tra questi, ci sono gli operatori Irsap, ex Asi. Poco meno di seicento euro al mese, ma continuano però a portare avanti gran parte delle strutture e dei servizi, pur rimanendo quasi invisibili. I vertici regionali della Fp-Cgil Salvo Musolino e Giancarlo La Rocca chiedono che si faccia qualcosa di concreto per i lavoratori Asu. “I lavoratori sono davvero stanchi, preoccupati e arrabbiati perché, paradossalmente, non solo non si fanno passi avanti per la stabilizzazione o almeno un miglioramento della loro condizione ma addirittura assistiamo ad esternalizzazioni di compiti e funzioni che potrebbero essere utilmente svolti. L’annunciata riapertura di parchi, musei e siti archeologici, fissata per il prossimo 18 maggio, preoccupa non poco i lavoratori che auspicano condizioni di sicurezza per loro e per i visitatori. Su questo punto si sollecita un incontro per avere illustrate le intervenute variazioni del Documento di valutazione dei rischi – dicono i sindacalisti – torniamo a sollecitare l’emanazione di una circolare che contenga l’impegno assunto dal governo circa il non recupero delle ore per quei lavoratori che non sono stati utilizzati in smart working e collocati in sospensione dell’attività forzatamente. Vogliamo la definizione di una Carta dei diritti e dei doveri dei lavoratori Asu, accantonata colpevolmente dal Ggverno e dal dipartimento lavoro, che definisca in modo certo quali sono i compiti ed i limiti dell’attività di questi lavoratori, che devono caricarsi talvolta di oneri e responsabilità che non sono commisurati al loro inquadramento normativo e contrattuale, del tutto assente”.

I sindacati ritengono che sia giunto il momento di una stabilizzazione di questi lavoratori.

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