Prescrizioni favorevoli alla Raffineria, ma ora l’Eni attui realmente gli investimenti

 
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Gela. Emissioni di sostanze inquinanti in atmosfera meno rigide per la Raffineria di Gela (RaGe). A deciderlo sono stati, ieri, i componenti della commissione di riesame al rilascio dell’Autorizzazione impatto ambientale (Aia) al petrolchimico del colosso energetico Eni.

Si sono riuniti a Roma dove hanno accettato il calcolo della media ponderale proposto al ministero dall’amministratore delegato di RaGe, Bernardo Casa, tra i limiti dell’attività di raffinazione e quelli, più restrittivi, della produzione di energia elettrica. La condivisione con parere unanime tra i rappresentanti della commissione, composta dai delegati del comune di Gela, provincia di Caltanissetta e regione, potrebbe consentire ai vertici dell’Eni di avviare l’investimento di 700 milioni di euro per la riconversione e l’ammodernamento degli impianti della fabbrica di contrada Piana del Signore la cui produzione è ferma per motivi tecnici ormai da due mesi. A rischio occupazione sono circa duemila lavoratori, tra diretto e indotto della Raffineria. “Abbiamo ottenuto un grande risultato che guarda con attenzione all’industria e all’ambiente – commenta Angelo Fasulo, sindaco di Gela – Nello stesso tempo, avere completato la procedura per il riesame dell’Aia, significa che l’investimento annunciato da Eni potrà ripartire. Non ho ancora avuto modo di parlare con i vertici della Raffineria – aggiunge il primo cittadino – sicuramente la decisione della commissione ambientale rappresenta un passo decisivo al superamento delle attuali difficoltà. Dai rappresentanti di tutti gli enti territoriali presenti è arrivato un atto di grande maturità. Ognuno di loro ha voluto dare un contributo allo sviluppo economico ma con un occhio di riguardo all’ambiente”. In verità, rispetto alla recente conferenza di servizio al Ministero dell’Ambiente di riesame all’Aia è stata la provincia a rivedere la propria posizione sull’approvazione della proposta avanzata dai vertici Eni. Lo ha fatto chiamando in causa il commissario straordinario, Raffaele Sirico, intervenuto al posto di Giulia Cortina, dirigente provinciale del settore Ambiente. ”Le istituzioni hanno ottenuto una linea convergente – ha detto il commissario Sirico – Occorrerà, adesso, che Eni faccia gli investimenti annunciati come previsto dal piano industriale. Non è previsto un ulteriore incontro, adesso toccherà al ministero rilasciare alla Raffineria l’autorizzazione con i limiti ambientali approvati in sede di riesame. Ha avuto un ruolo determinante l’incontro avuto ieri a Palermo con gli componenti della commissione e i rappresentanti delle sigle sindacali di categoria”.

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