“Pressioni da Renato Mauro? Mai ricevute”, il capannone sulla 117 bis: parlano i funzionari

 
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Gela. Presunte forzature per facilitare la pratica di condono di un capannone lungo la Gela-Catania, adesso utilizzato per attività commerciali. I pm della procura, insieme ai finanzieri, avviarono l’inchiesta che, dopo il rinvio a giudizio, ha portato a processo ex dirigenti del Comune e imprenditori. Le accuse vengono mosse all’ex direttore generale del municipio Renato Mauro, a Giovanni Romiti, vertice della società Politecnica, al tecnico Ignazio Russo e al proprietario della struttura Piero Bruscia. In aula, si sono susseguite le testimonianze rese da funzionari del municipio che seguirono la pratica. Alla fine, arrivò la sanatoria che permise il cambio di destinazione d’uso. L’immobile, inizialmente destinato alla sola produzione, diventò commerciale. In base alle accuse, però, il provvedimento, dopo diversi dinieghi, venne rilasciato violando la normativa in materia. I testimoni hanno risposto alle domande del pm Luigi Lo Valvo e a quelle dei legali di tutti gli imputati.

Il capannone e l’inchiesta. “Pressioni dal dirigente Renato Mauro? Non ho mai ricevuto pressioni da nessuno”, ha spiegato uno dei funzionari del municipio sentiti in aula. Una conclusione ribadita anche da un altro testimone. I tecnici, però, hanno confermato la carenza dei requisiti essenziali per l’eventuale sanatoria richiesta sul capannone. “C’era soprattutto un problema di date”, ha spiegato un altro funzionario. Il provvedimento, comunque, venne rilasciato nel periodo a ridosso dell’avvento in Comune della Politecnica, la società alla quale venne affidato il servizio di definizione delle pratiche di sanatoria edilizia. Nuovi testimoni verranno ascoltati alla prossima udienza, davanti al collegio penale del tribunale. I difensori degli imputati, gli avvocati Giacomo Ventura, Antonio Gagliano, Fabrizio Ferrara, Giovanni Bruscia e Francesco Giocolano, anche in fase di indagine hanno sempre sostenuto l’assoluta correttezza di tutte le procedure adottate.

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