Pressioni e presunte richieste di denaro per i lavori a Farello, “i due titolari delle agenzie funebri vanno rinviati a giudizio”

 
0

Gela. Per i magistrati della procura vanno rinviati a giudizio. Ci sarebbero elementi utili, infatti, a sostegno delle accuse mosse nei confronti dei due titolari di altrettante agenzie funebri locali. Le presunte estorsioni. In base alle indagini svolte dagli stessi pm e dai poliziotti del commissariato, insieme a quelli della mobile di Caltanissetta, Salvatore I. e Giovanni M. avrebbero imposto assunzioni e pagamenti non dovuti ad un imprenditore edile, impegnato nei lavori per la realizzazione di loculi nel cimitero Farello. L’indagine partì dalle segnalazioni giunte dallo stesso imprenditore, che intanto aveva lavorato su commessa di un’associazione rappresentata dagli imputati. Per evitare ritardi nel pagamento degli stati di avanzamento lavori, l’imprenditore avrebbe dovuto assumere operai segnalati dai due, anche loro parenti, e versare somme ulteriori. Il giudice dell’udienza preliminare ha accolto le richieste di costituzione di parte civile, formulate dall’avvocato Giuseppe Panebianco, nell’interesse dell’associazione antiracket “Gaetano Giordano”, e dal legale Rosaria Fasciana, rappresentante in giudizio dell’imprenditore al centro della vicenda. I magistrati della procura hanno ribadito la richiesta di rinvio a giudizio. Il difensore degli imputati, l’avvocato Alfredo D’Aparo, già in fase di indagine ha più volte messo in discussione l’intera ricostruzione condotta dagli investigatori, escludendo che ci siano state ipotesi di estorsione ai danni del titolare dell’azienda edile. Per questa ragione, si è opposto alla richiesta di rinvio a giudizio.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here