Pressioni mafiose per recuperare credito, imprenditore a processo: aperto dibattimento

 
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Gela. E’ stato coinvolto nell’inchiesta antimafia “Extra fines-Druso”, nel filone romano delle indagini, condotte per ricostruire i nuovi collegamenti del boss sessantenne Salvatore Rinzivillo. Per l’imprenditore Santo Valenti è stato aperto il dibattimento, davanti al collegio penale del tribunale di Gela, presieduto dal giudice Miriam D’Amore (a latere Francesca Pulvirenti e Martina Scuderoni). Secondo i pm della Dda di Caltanissetta, l’imprenditore, impegnato nel settore dell’ingrosso di ortofrutta, avrebbe approfittato della sua presunta vicinanza al boss, anche per tentare di ottenere la restituzione di un credito, vantato nei confronti di esercenti del suo stesso settore. Ci sarebbero state pesanti minacce e avvertimenti.

Uno stralcio di quel procedimento verrà definito dai giudici del tribunale locale, mentre un altro filone processuale è attualmente in corso, in primo grado, davanti ai giudici romani. Con l’apertura del dibattimento, le parti hanno avanzato le rispettive richieste istruttorie. Valenti è difeso dall’avvocato Flavio Sinatra.

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