Presunte omissioni per l’ex discarica Cipollina, capo di imputazione da riqualificare

 
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Immagine di repertorio

Gela. Uno dei capi di imputazione va riqualificato, dall’ipotesi dolosa a quella colposa. L’ha deciso il gup del tribunale Roberto Riggio nel corso dell’udienza preliminare legata alle presunte omissioni nella gestione dell’ex discarica Cipollina. Secondo la procura, ci furono mancati interventi che avrebbero favorito anche sversamenti di percolato nelle aree limitrofe. Due procedimenti sono stati riuniti e anche sulla base della richiesta avanzata dal gup, la discussione dovrebbe tenersi ad inizio maggio.  La procura, lo scorso anno, aveva chiesto il rinvio a giudizio per i coinvolti. Una nota prodotta dalle difese e la testimonianza del dirigente Antonino Collura (che non è coinvolto nel procedimento) avevano indotto il giudice a fissare proprio per oggi una nuova discussione. Bisognerà però procedere alla riqualificazione. In udienza preliminare, rispondono alle contestazioni Orazio Marino, Ignazio Russo, Roberto Capizzello e Rocco Incardona, Patrizia Zanone, Emanuele Tuccio, Salvatore Lombardo. Oltre alle presunte omissioni e ai mancati interventi di messa in sicurezza, a Marino, Russo, Incardona e Capizzello viene addebitato un episodio di incendio che si verificò nell’area dell’ex discarica, sempre come conseguenza di presunte omissioni. Funzionari e dirigenti a giudizio si sono difesi spiegando di aver fatto tutto quello che il ruolo ricoperto gli consentiva.

Sono parti civili sia il Comune (non costituito però nel procedimento che riguarda l’incendio) sia l’associazione “Aria Nuova”, con i legali Sandra Amarù e Salvo Macrì. Le difese sono sostenute dagli avvocati Giacomo Ventura, Tommaso Vespo, Fabrizio Ferrara, Franca Gennuso e Rocco La Placa.

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