Presunte richieste di soldi per i permessi di lavoro in raffineria, depositata la perizia sulle intercettazioni

 
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Gela. E’ stata depositata la perizia sulle intercettazioni alla base di un’indagine che, negli scorsi anni, ha coinvolto operatori di Eni e responsabili di aziende dell’indotto.


Le intercettazioni. I magistrati della procura ipotizzano una serie di presunte tentate estorsioni. Sarebbero stati chiesti soldi in cambio del rilascio dei permessi di lavoro tra gli impianti della raffineria di contrada Piana del Signore. Così, in aula è stato sentito il perito che si è occupato di trascrivere il contenuto delle intercettazioni. Le contestazioni vengono mosse ai danni di Rocco Romano, Cono Maugeri, Alberto Scibetta, Giacomo Iozza, Vincenzo Izzia e Salvatore Minacapelli. Gli imputati hanno sempre escluso irregolarità o richieste di denaro non dovute, descrivendo iter assolutamente trasparenti per il rilascio dei permessi lavorativi. Sul dibattimento, inoltre, incombe l’ipotesi della prescrizione. I fatti al centro dell’indagine risalgono a circa dieci anni fa, anche se le prime denunce furono successive. Nel pool di difesa ci sono gli avvocati Antonio Gagliano, Flavio Sinatra, Fabrizio Ferrara, Rocco Guarnaccia, Vincenzo Vitello e Giusy Troni. 

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