Prezzi energia alle stelle, niente acqua e crisi infinita: “Agricoltura pronta a chiudere”

 
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Gli agricoltori a Cimia con il sindaco Lucio Greco

Gela. “Gli agricoltori del territorio saranno i primi a fermarsi. La situazione è insostenibile. I prezzi dell’energia e delle materie prime sono alle stelle e continuiamo a non avere acqua”. Nei campi locali, in questa torrida estate, l’emergenza non ha mai allentato la presa. “La politica non ha preso coscienza di quello che sta accadendo. Anche nei programmi dei candidati ci sono pochi riferimenti all’agricoltura. I problemi non ce li hanno solo gli esercenti, i locali, i bar, i ristoranti. Se si ferma l’agricoltura, si ferma chi produce il cibo”, dice Liborio Scudera. Il prezzo del gasolio agricolo è sempre più elevato. Ci sono bollette superiori ai tremila euro. “Senza acqua dobbiamo usare le pompe elettriche”, spiegano gli agricoltori. Inoltre, la produzione è soffocata da prezzi gonfiati ma a guadagnarci sono solo gli intermediari della grande distribuzione organizzata.

“Forse, la politica pensa che con i pomodori a cinque euro al chilo e i carciofi ad otto euro nei supermercati di Milano, noi riusciamo ad avere margini economici enormi. Non è così perché il nostro prezzo di vendita è bassissimo. Non ci guadagniamo nulla. Serve una presa di coscienza, altrimenti questo settore è destinato all’estinzione. Inoltre, continuiamo a lavorare senza l’acqua delle dighe. E’ insostenibile. Andando avanti così non ci resterà che chiudere tutto e restituire le partite Iva”, aggiunge Scudera. Ormai da anni il settore è in costante declino, reso fragile dall’assenza di infrastrutture, dalla guerra dei prezzi al ribasso e dall’atavica assenza di acqua.

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