Pro-Greco a confronto con dirigente bilancio, “la sfiducia è dei manovratori di palazzo”

 
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I consiglieri di "Un'Altra Gela" Giuseppe Morselli e Marina Greco

Gela. La sfiducia rinviata ha permesso ai consiglieri più vicini al sindaco, già subito dopo la seduta, di avere un confronto con il neo dirigente al bilancio che, a scavalco, si è insediato a Palazzo di Città. Il settore finanziario sta sostenendo il peso maggiore in questo periodo, aggravato dalla necessità dei correttivi. I riaccertamenti potrebbero essere chiusi con la relativa delibera entro giovedì. Il provvedimento andrà comunque valutato dai revisori. “Stiamo continuando a lavorare – fanno sapere i consiglieri di “Un’Altra Gela” – fortunatamente, in aula ci sono gruppi che hanno dimostrato un grande senso di responsabilità anzitutto verso le istituzioni e la città. Non sono come i manovratori di palazzo che ancora una volta hanno dimostrato superficialità e non curanza. Non hanno rispettato neppure un’istituzione come la Corte dei Conti che ci ha concesso un termine ulteriore per i correttivi. Un ringraziamento invece va a gruppi come i progressisti, i civici e il Pd ma anche al consigliere Cascino. Hanno dato prova di comprendere fino in fondo quello che rappresenta il lavoro per la città. Altri consiglieri, invece, sono tenuti insieme solo dall’odio verso l’amministrazione. C’è qualcuno che aveva già manovrato per la sfiducia all’ex sindaco Messinese e che adesso ci vorrebbe riprovare. Altri, inoltre, dimostrano di seguirne l’esempio”.

La cesura tra i pro-Greco e il centrodestra che sostiene la mozione di sfiducia è netta. “E’ una mozione che non è supportata dalla città – aggiungono i consiglieri di “Un’Altra Gela” e l’assessore Romina Morselli – è una mozione di palazzo, nata solo per evitare che il consiglio comunale potesse essere sciolto e poi impropriamente fatta passare come mozione politica. Però, c’è chi se ne è accorto e non appoggia una strategia di questo tipo che tende solo a distruggere. Questa mozione serve a chi è già in campagna elettorale e non si cura della fase delicatissima che attraversa l’ente comunale. Qualcuno, addirittura, vorrebbe rifarsi una verginità politica nonostante sia stato in giunta”. I consiglieri più vicini al sindaco sono certi di aver vinto un round importante anche se adesso bisognerà passare alle vie di fatto, chiudendo gli atti finanziari e trasmettendo i correttivi.

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