Pro-Greco ancora senza numeri, flop sul Pef: Ascia contro Sammito e Di Stefano

 
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Il consigliere Ascia in consiglio

Gela. La maggioranza fa flop sul piano economico finanziario. I pro-Greco, questa sera, non sono riusciti a mettere insieme neanche i numeri per portare avanti la seduta, in seconda convocazione. Troppe assenze tra i banchi del fronte favorevole al primo cittadino. Il numero legale è caduto già alla prima votazione, su una richiesta di sospensione giunta dal consigliere di Db Gabriele Pellegrino. In totale, tra maggioranza e opposizione, in aula sono rimasti in nove. Il presidente Salvatore Sammito ha dovuto annunciare lo sciogliete le righe, ben prima del previsto. Il piano economico finanziario per il costo complessivo del servizio rifiuti dovrà attendere prima di essere valutato, così come il provvedimento sulla Tari. L’opposizione, in apertura, è stata durissima. Il consigliere di “Rinnova” Alessandra Ascia ha attaccato frontalmente. Prendendo spunto da quanto dichiarato dal capogruppo di Forza Italia Rosario Trainito (che su questa testata ha parlato di “un’opposizione che non lavora per la città”), ma anche dall’accusa del civico Rosario Faraci (che ieri in chiusura di seduta ha tuonato contro gli “atteggiamenti vergognosi” dell’opposizione) ha ribaltato le considerazioni, chiedendo conto e ragione al presidente dell’assise civica Sammito e al vicesindaco Terenziano Di Stefano, presente in aula insieme all’assessore Danilo Giordano. “Lei, presidente – ha detto rivolgendosi proprio a Sammito – dimostra la sua parzialità e di essere totalmente schierato con la maggioranza. E’ lei che si dovrebbe vergognare”. Ascia, tra le altre cose, ha lamentato i ritardi nella trasmissione degli atti. Sammito ha replicato, rimandando al mittente le accuse. “Ho agito esattamente come faceva lei, quando era presidente del consiglio comunale e gli atti sono stati trasmessi nei tempi previsti”, ha risposto. L’opposizione ha subito percepito le difficoltà dei pro-Greco, con numeri minimi in aula e tante assenze.

“Cercasi maggioranza – ha detto il leghista Emanuele Alabiso – e non dimenticate che anche gli atti più importanti sono stati spesso approvati grazie al voto e alla presenza dell’opposizione”. I consiglieri Vincenzo Casciana di “Liberamente” e Salvatore Scerra hanno insistito sulla necessità anche di un rinvio, per valutare con attenzione l’atto e verificarne diversi aspetti ritenuti da rivedere. Dello stesso avviso lo stesso Pellegrino. I civici, tra i pochi pro-Greco presenti in aula, hanno invece sostenuto la necessità di andare avanti. “Il pef è un atto del consiglio e non è della maggioranza o dell’opposizione – ha detto l’esponente di “Una Buona Idea” Davide Sincero – non capisco perché ci si rivolge a tutta la maggioranza per contestare il contenuto delle dichiarazioni di un singolo consigliere. L’opposizione può anche decidere di lasciare l’aula ma l’atto va votato e la discussione deve proseguire”. Non c’è stato neanche il tempo di una verifica tra i capigruppo, visto che sulla votazione non c’era il numero legale. Sarà necessaria una nuova convocazione ma la maggioranza deve trovare una soluzione stabile, che gli permetta di avere un’autosufficienza, allo stato del tutto deficitaria. Forse, la verifica politica sarà necessaria, non appena il sindaco Lucio Greco potrà far rientro in municipio.

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