Processo per l’omicidio Campisi, chiesto l’esame di Giancarlo Giugno

 
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Gela-Niscemi. Verrà sentito il prossimo 14 febbraio nell’ambito del processo avviato, davanti ai giudici della corte d’assise di Siracusa, per l’omicidio del niscemese Alfredo Campisi. Giancarlo Giugno entrerà in scena per meglio chiarire le dinamiche di un’uccisione legata ai presunti giochi di potere mafioso sull’asse Gela-Niscemi.

Quando fu freddato, nel novembre di diciotto anni fa, Alfredo Campisi, in base alle ricostruzioni degli investigatori, stava tentando di scalare le graduatorie degli organigrammi mafiosi niscemesi.
Per questa ragione, i vertici di cosa nostra, compresi i fratelli Emmanuello, scelsero di eliminarlo. A rispondere di quei fatti, ci sono anche Carmelo Billizzi, Fortunato Ferracane e Nuccio Licata. Proprio il collaboratore di giustizia Licata è stato sentito nel corso dell’ultima udienza del processo. Ha confermato di aver preso parte ad almeno uno dei tentativi di omicidio andati in scena sempre nei confronti di Alfredo Campisi.
I risvolti di quell’uccisione “prestigiosa” vennero svelati a conclusione dell’inchiesta “Para Bellum” condotta dagli agenti della squadra mobile di Caltanissetta e da quelli del commissariato di Niscemi, coordinati dai magistrati della direzione distrettuale antimafia nissena.
Il 14 febbraio, quindi, toccherà a Giancarlo Giugno descrivere il contesto criminale nel quale si concretizzò l’agguato mortale nei confronti di Campisi.

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